GROSSETO – Sono 44 in provincia di Grosseto i contagiati da Coronavirus: 34 nella propria abitazione e dieci in ospedale. Una donna risulta già guarita. È questa la prima buona notizia dopo diversi giorni da che è iniziato il contagio.
Purtroppo è difficile per noi essere più precisi, o darvi, come facevamo in passato, il luogo di provenienza dei contagiati. La Asl ha infatti deciso di non fornire più questo dato, nonostante le nostre ripetute richieste. La motivazione sarebbe la privacy, questo sebbene nelle altre Asl della Toscana si proceda in maniera differente, segnalando la provenienza dei positivi, così da non creare falsi allarmismi e consentire ai giornalisti anche di dare ai lettori una mappa del contagio, e come si stia diffondendo.
Al momento purtroppo, e contro la nostra volontà, non siamo in grado di darvi un bollettino preciso sui nuovi positivi. Evidentemente, in questa emergenza, si preferisce che tutto resti vago e poco definito.
In compenso la Asl è prodiga di tutta una serie di altri particolari che vi riportiamo di seguito.
Sono1500 le persone in sorveglianza attiva tra Arezzo, Siena e Grosseto, contatti stretti delle 153 persone che oggi, nella Toscana sud est risultano positive al Covid – 19, 124 a casa e 32 ricoverati.
Un impegno fortissimo ormai da settimane, che mobilità tutti i settori dell’intera azienda. Con circa 11 mila tra dipendenti e convenzionati, un organico rafforzato di 1.229 unità tra febbraio e marzo, la Sud Est sta dedicando anima o corpo alla lotta contro il Coronavirus in stretta alleanza con tutte le istituzioni e con una comunità che sta dimostrando grande senso di responsabilità.
La Direzione ringrazia tutti, sanitari e non, per tutto il loro impegno.
Ad oggi i contagiati in Provincia di Arezzo sono 51, di cui 42 sono al domicilio e 9 ricoverati in ospedale. In Provincia di Grosseto il numero di contagiati è pari a 44, di cui 34 a domicilio e 10 in ospedale. Una donna già guarita. Per la Provincia di Siena: i contagiati sono 58. In ospedale sono ricoverati in 13 mentre a domicilio sono 45.
È evidente che si tratta di un virus con un’alta capacità di contagio che si presenta per l’80% dei casi con una semplice sindrome influenzale ma che nel 20% dei casi può richiedere il ricovero ed un quadro che può diventare anche molto complesso.
“La parola chiave – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – è fare comunità ed adottare tutte le precauzioni personali e professionali per ridurre al massimo i rischi connessi alla diffusione del contagio per riportaci, tutti al più presto, alla vita normale”.
Per far questo l’Azienda Usl Toscana sud est ha messo mano all’intera organizzazione ospedaliera e territoriale. Nell’Ospedale l’obiettivo è quello di essere al massimo sicuri, per quello sono ridotti gli accessi, per questo è stata ridotta l’attività chirurgica non oncologica e non di classe a. Per avere il minor numero di persone in ospedale. Per lo stesso motivo vi sono i meccanismi di pre triage ed i check point. C’è anche altro.
Vi saranno, in considerazione del nuovo quadro epidemiologico, ospedali destinati alla presa in carico di pazienti COVID Positivi: Arezzo Montevarchi Grosseto Poggibonsi, i pazienti saranno ospitati in un’ala fisicamente separata dal resto dell’Ospedale.
“Uno dei principi di fondo che ispira la riorganizzazione ospedaliera – continua il Direttore D’Urso -è separare, separare, separarae, per evitare contaminazioni tra i percorsi”.
Per i pazienti COVID saranno a disposizione posti letto di degenza ordinaria e di terapia intensiva, tra l’altro, questi ultimi, molto rafforzati. Parliamo di circa 360 posti letto, di cui una parte intensivi, almeno il 10 %.
“Da una parte, quindi, migliori cure alle persone covid positive, ma anche cure adeguate garantite ai nostri pazienti oncologici, pneumologici, oncologici”. La stessa ringegnerizzazione interessa il territorio, dove, nelle loro abitazioni, restano molti pazienti affetti da Coronavirus, adottando le precauzioni indicate dall’igiene pubblica e della prevenzione.
“I pazienti pauci sintomatici restano al domicilio e sono affidati ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Se vi fosse un aggravamento chiameranno il 118 che li porterà in ospedale dove saranno seguiti e protetti.
I medici di famiglia operano nel territorio accanto ai professionisti dell’Igiene pubblica, agli infermieri ai medici di comunità che garantiscono, tra l’altro, tutta l’attività di tamponi a domicilio, che oggi interessa circa 100 pazienti al giorno. “Questo ci ha permesso di individuare precocemente pazienti con coronavirus e di attivare misure di isolamento e quindi di prevenzione della diffusione del contagio. Voglio ricordare che siamo una delle Aziende che ha fatto più attenzione negli isolamenti e nella gestione dei contatti stretti”.
Le nuove misure per contenere il contagio; come cambiano i servizi al cittadino
Con la delibera approvata il 10 marzo, l’Azienda USL Toscana sud est ha integrato trasversalmente, e per tutte le proprie linee d’attività, le disposizioni dei provvedimenti nazionali e delle ordinanze firmate dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Approvati i piani di dettaglio per tutti gli ospedali della rete, le attività territoriali, la prevenzione, le attività tecnico-amministrative e per le strutture del privato accreditato. Misure adottate e necessarie a prevenire e contenere gli effetti dell’epidemia di coronavirus Covid-19 che si affiancano a quelle già prese, come ad esempio l’autorizzazione a assunzioni straordinarie per medici,infermieri e operatori socio-sanitari annunciate pochi giorni fa.
Cosa cambia? Tante le novità, sia per i cittadini che per i dipendenti dell’AUSL.
Per la parte ospedaliera
Per il contrasto all’epidemia del Coronavirus, nei 13 gli ospedali della Rete dell’Azienda Usl Toscana Sud Est la Delibera ha previsto le seguenti modifiche organizzative:
· i check point agli ingressi degli ospedali rimangono attivi dalle ore 7 alle ore 20, mentre dalle 20 fino alle ore 7 saranno chiusi gli accessi principali;
· all’interno dei check point è vietato l’accesso a tutti i visitatori e pazienti ambulatoriali che presentano sintomi simil influenzali (rinite, tosse, rialzo febbrile, difficoltà respiratoria). I pazienti con sintomatologia simil influenzale sono indirizzati presso il pre-triage, anche quando il quadro epidemiologico non sia correlabile con la definizione di caso sospetto;
· non è più possibile accedere al pronto soccorso in ognuno dei tredici ospedali aziendali. L’unico accesso è quello al pre-triage. Tutti gli accessi secondari ai Pronto Soccorso sono stati chiusi;
· è sospesa, fino a data da destinarsi, tutta l’attività chirurgica elettiva (interventi programmati) ad esclusione dell’attività oncologica in classe A e l’emergenza/urgenza. Queste misure sono prese al fine di consentire la riduzione delle presenze nelle strutture ospedaliere e la disponibilità dei letti di degenza e di area critica;
· è sospesa anche l’attività chirurgica elettiva in libera professione;
· sono inoltre sospese le visite ambulatoriali programmate, anche chirurgiche, sia in regime istituzionale sia libero professionale e le prestazioni diagnostiche;
· l’attività ambulatoriale programmata individuata come indispensabile dallo specialista di riferimento è mantenuta;
· per le attività che non sono state sospese, l’accesso è frazionato e attuato con il corretto utilizzo delle sale di attesa che consenta il mantenimento delle corrette distanze di sicurezza;
· i referti ambulatoriali, radiologici e di laboratorio vengono inviati al domicilio del paziente, al fine di limitare gli accessi agli ospedali;
· l’attività ambulatoriale pediatrica, data la peculiarità dell’utenza, è mantenuta, comunque secondo valutazione dello specialista, limitando l’accesso.
Per la parte territoriale e delle Zone Distretto:
In ogni distretto territoriale sono state predisposte le azioni per l’installazione, così com’è stato per gli ospedali, di punti di check point che serviranno a limitare l’accesso a soggetti che potrebbero avere sintomi influenzali (rinite, tosse, rialzo febbrile, difficoltà respiratoria) contemporaneamente a modalità di accesso dilazionato per impedire il sovraffollamento.
È stata avviata la riprogrammazione dell’attività ambulatoriale specialistica programmata in rispetto alle norme di sicurezza. Saranno garantite le prestazioni urgenti (U) e brevi (B, da erogare entro 10 giorni), sulla base delle valutazioni del medico prescrittore.
Non è più possibile l’accesso diretto per i prelievi ematici. Garantiti quelli urgenti e non differibili che saranno eseguiti solo nei presidi sul territorio e non più ai punti prelievi degli ospedali. Continueranno ad essere garantiti tutti i prelievi domiciliari.
Le altre attività sanitarie erogate a livello territoriale (riabilitazione, medicina legale, consultorio, salute mentale, dipendenze, etc…) e l’attività infermieristica ambulatoriale, saranno effettuate solo se inderogabile, nel rispetto delle regole di sicurezza.
Modalità organizzativa diversa anche per le attività di sanità d’iniziativa e per le strutture di cure intermedie residenziali che sono all’interno degli ospedali della rete aziendale (ospedale di Comunità, Hospice, Mo.di.ca, Riabilitazione ex art. 26, ecc.): i pazienti in carico, affetti cioè da patologie croniche e quindi considerati “fragili” e maggiormente esposti alle conseguenze negative dell’infezione del Covid – 19, avranno a disposizione personale infermieristico per attività di counseling e interviste telefoniche per la verifica e il monitoraggio della situazione.
Tutti i servizi d’assistenza domiciliare saranno garantiti con le modalità consuete.
Anche gli screening oncologici e le vaccinazioni saranno garantiti ma riorganizzati con modalità di accesso frazionato.
Le mammografie e tutte le attività di secondo livello (approfondimenti senologici, colonscopie e colposcopie) saranno effettuate, garantendo le prestazioni solo in alcuni dei 13 presidi aziendali e con percorsi separati dalle altre attività.
Per il momento saranno garantite soltanto le prestazioni di vaccinazione relative a: 1° dosi pediatriche fino al 13° mese in calendario; vaccinazioni Adulti soltanto per le categorie a rischio.
Le vaccinazioni adulti, quelle della medicina del viaggiatore ed il counseling nutrizionale per il momento sono sospese,insieme a tutte le attività dei servizi di medicina legale, ad eccezione dell’attività necroscopica e di quella delle Commissione patenti ma solo per gli utenti che certificheranno l’uso dell’automezzo a fine lavorativo o per raggiungere il posto di lavoro e comunque sempre in attesa delle determinazioni della Motorizzazione Civile o del Ministero dei Trasporti per eventuale proroga delle scadenze. Per le eventuali specifiche esigenze dell’utenza e per le urgenze, le medicine legali saranno a disposizione telefonicamente dal lunedì al venerdì 9.30-12 e nei giorni di martedì e giovedì anche dalle 15-17.