GROSSETO – “Pier Cristoforo Giulianotti ha scritto un accorato appello al sindaco di Grosseto, pregandolo di non abbattere i pini di viale Mascagni, e motivando questa sua preghiera con splendide parole”. A scriverlo, in una nota, l’associazione Italia nostra seione Maremma Toscana.
“Il professore spiega al sindaco che il valore dei pini domestici è prima di tutto un valore di bellezza che, per dirla con Hillman, è uno stato d’animo indotto da una serie di percezioni e di emozioni condizionate principalmente dagli occhiali culturali con cui guardiamo il mondo – proseguono -. Le sue parole sono lontane mille miglia dal quel continuo e stereotipato gracidare che scandisce ‘i pini in pineta’, slogan che ormai bolla come un marchio di fuoco gli appartenenti ad un sottoproletariato culturale sempre più dilagante in città. Noi non vogliamo che Grosseto sia privata della sua identità, e la sua identità è anche nella presenza del pino domestico in città”.
“E se in democrazia un voto vale come un altro – continuano da Italia nostra -, nel dibattito civile un parere di un intellettuale vale molto di più di quello di un bruto culturale, ed il sindaco della città ha in dovere di ascoltarne in primis gli intellettuali, che ne racchiudono e ne rappresentano la storia e la cultura, piuttosto che dar seguito alle voci dei popolani troppo veraci e poco istruiti, solo perché rappresentano ‘la maggioranza degli elettori della maggioranza’”.
“Lei, signor sindaco, discendente di una delle nobili famiglie della Maremma, ha il dovere di non tradirne il contributo storico – concludono dall’associazione -. La cultura della Maremma appartiene alla sua storia, ai discendenti di chi percorreva lento col carro le strade ombreggiate dai pini, piuttosto che a chi, magari con altre radici culturali, vuole sfrecciare in suv per portare a scuola i rampolli di una borghesia sottoproletaria. Ascolti gli intellettuali”.