FOLLONICA – “Se c’è qualcuno che pensa di occupare poltrone, seguendo logiche di spartizione degne del peggior manuale Cencelli, quello è il Pd. Il candidato Andrea Benini farebbe meglio a rivolgere la sua morale altrove e pensare più a se stesso, visto che a non avere fiducia in lui sono proprio il suo partito ed i suoi alleati che sono stati, e sono, maestri nello spaccarsi e frammentarsi al loro interno”.
I movimenti e i partiti che sostengono Massimo Di Giacinto sindaco (Lega Nord – Fratelli D’Italia – Forza Italia – Massimo Di Giacinto Sindaco – Follonica nel cuore – In Movimento Per Follonica) intervengono nella querelle che ha coinvolto i due sfidanti per la poltrona di primo cittadino di Follonica. “L’ex sindaco – scrivono –, memore dei suoi fallimenti e delle promesse mancate, si sta rendendo conto del livello in cui oltre 70 anni di governo hanno ridotto la città. La fretta con cui fu proclamato di nuovo sindaco dalla macchina amministrativa che, in quel momento, guidava, ci ha convinto che con il ballottaggio la sua debolezza sarebbe emersa; uno spettro che lui e il centrosinistra volevano evitare. Oggi di questa debolezza, nascosta faticosamente, abbiamo certezza”.
“Benini è un candidato debole, che scappa dal confronto con l’avversario, che si rivolge al cosiddetto ‘soccorso rosso’ del suo partito e delle forze comuniste resuscitate dall’oblio, perché anche i loro pochi voti possono fargli comodo in una competizione – proseguono -. Tutto questo mentre la coalizione che sostiene Massimo Di Giacinto si rafforza, si apre alle liste civiche, diventa sempre più vasta, ha il suo punto di forza nella voglia di ridare dignità ad una città che la sta perdendo, anche a causa di una sicurezza che non è più tale, di un commercio che sta morendo, di una zona artigianale in crisi, di un turismo che non riesce ad avere quell’appeal che meriterebbe. Oggi la voglia di cambiare a Follonica non è mai stata così forte e così partecipata ed in Massimo Di Giacinto ha trovato finalmente una sintesi”.
Riguardo il candidato le forze politiche aggiungono. “Massimo sta trovando le porte aperte, se non spalancate, anche laddove, nel passato, ciò non avveniva. Sulla sua figura eravamo convinti prima – affermano – e lo siamo ancora di più oggi. Massimo è la persona sulla quale abbiamo deciso unanimemente di costruire quel consenso allargato anche al mondo civico che oggi tanto spaventa Benini ed il Pd e siamo sicuri che la sua figura sia il valore aggiunto per assicurare a Follonica quella proiezione verso il futuro voluta e necessaria”.
“Noi abbiamo un unico obiettivo: quello di vincere – affermano -. Nelle nostre liste, così come nelle civiche, ci sono persone capaci che potranno dare il loro contributo nei vari ruoli e dare una svolta a Follonica, ma adesso è prioritario lavorare tutti perché ciò avvenga. La logica della lottizzazione delle poltrone è tipica del Pd. Lo stesso Benini conferma di aver avuto delle richieste, di averle evidentemente accettate nel passato e rifiutate oggi. E’ Benini che vive il ruolo di sindaco come una professione, così come ha nel proprio partito persone che si assentano dal lavoro per le troppe poltrone occupate o che si fanno cogliere in malattia a fare campagna elettorale”.
“E’ ancora il Pd – concludono – che permette ad un consigliere eletto di rinunciare al seggio ed alle preferenze dei cittadini per il cda di una società partecipata. Basta questo per dire che né noi, né la nostra coalizione, né Massimo Di Giacinto accettiamo lezioni di morale da chi rappresenta un mondo che non ci appartiene e che ci auguriamo, dal 15 marzo, non appartenga più nemmeno a Follonica”.