FOLLONICA – “L’ex sindaco Andrea Benini è stato capace di essere il vero leader della sua giunta? A giudicare da quelli che possono essere considerati sprechi o scelte sbagliate direi proprio di no, così come la poca indipendenza che dimostra in campagna elettorale”.
Il candidato sindaco Massimo Di Giacinto punta il dito contro le spese che il Comune di Follonica negli ultimi anni ha effettuato “a costi decisamente troppo elevati. Penso al Premio Persefone, dipinto come un oscar del teatro – spiega Di Giacinto – costato 55mila euro per avere una visibilità televisiva nazionale all’una del mattino, dunque praticamente nulla. Non voglio definire spreco, ma una spesa sicuramente da rivedere, quella da 45mila euro per il direttore artistico del teatro di Follonica. Così come va rivista la stagione teatrale, costata poco meno di 160mila euro, messa in piedi attraverso un’agenzia esterna e che, posta a confronto con quella di altre realtà provinciali, è costata troppo rispetto all’offerta proposta”.
“Per quanto riguarda i murales nell’ex Ilva, non ho nulla contro questa forma d’arte che ha reso molti autori famosi nel mondo – prosegue Di Giacinto -, anzi posso dire che mi piace, ma quando si sceglie va valorizzata, come avvenuto in altre città. Spendere 11 mila euro per dipingere alcuni muri nell’ area ex Ilva non mi sembra una scelta azzeccata. Mi domando anche se fosse necessario investire 4mila euro per far tirare le somme di fine legislatura ad una società di fuori provincia”.
“Passando alle opere pubbliche, mi chiedo, pur essendo io d’accordo sull’opera – aggiunge il candidato – se valga la cifra stanziata l’asfaltatura color sabbia di 900 metri del lungomare di Pratoranieri. Un impegno da 350mila euro, di cui solo 61mila provenienti da Acquedotto del Fiora e dovuti al ripristino di un precedente intervento sulla rete fognaria”.
“Sprechi o scelte che lasciano molti dubbi. L’ex sindaco Benini – afferma il candidato – evidentemente non ha avuto la leadership per imporsi sulle volontà di alcuni suoi ex assessori”.
“Una dimostrazione che emerge anche in campagna elettorale. Basta una critica – conclude Di Giacinto – che intervengono i suoi soccorritori, che siano essi di Follonica o della provincia, ma il cordone di protezione sembra essere sempre allertato”.