GROSSETO – “La mancata approvazione della proposta della minoranza di centrosinistra di riconoscere a Liliana Segre la cittadinanza onoraria, a causa dell’astensione del sindaco e della sua maggioranza nel Consiglio comunale di ieri (occorreva il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri), e il contestuale voto della destra contro la revoca di via Almirante, tra i principali responsabili delle politiche razziali contro gli ebrei, costituiscono un fatto di assoluta gravità, e fanno ormai di Grosseto un caso unico a livello nazionale, del quale possiamo solo vergognarci”.
Lo scrivono, in una nota, i consiglieri comunali Carlo De Martis, Marilena Del Santo (Lista Mascagni Sindaco), Lorenzo Mascagni, Manuele Bartalucci, Ciro Cirillo, Marco Di Giacopo, Catuscia Scoccati (Partito democratico).
“A Pisa – continuano -, dove governa la Lega, è stato il sindaco in prima persona a farsi promotore del riconoscimento della cittadinanza onoraria ad una testimone della Shoah quale Liliana Segre ‘perché le istituzioni devono essere in prima linea su tutto quello che si può fare ancora e che va fatto sul tema della lotta all’antisemitismo’. Una proposta che ha naturalmente trovato l’approvazione delle opposizioni. A Piombino è stata invece la minoranza di sinistra ad avanzare una proposta analoga, trovando il voto anche della maggioranza di centrodestra”.
“Perché su certe tematiche non sono accettabili divisioni né titubanze, e tanto meno indifferenza – vanno avanti i consiglieri di minoranza -.
Per questo avevamo invitato la maggioranza a sottoscrivere, tutti insieme, la proposta di cittadinanza per la Senatrice Segre. Ma quello che abbiamo ottenuto è stato un incomprensibile rifiuto. Certo è che ieri nel Consiglio comunale l’imbarazzo tra i banchi della destra si tagliava con il coltello”.
“Il presidente del Consiglio, in quota Lega, dopo aver negato nella Conferenza dei capigruppo l’esistenza di un antisemitismo nel nostro Paese, ha addirittura tentato di bloccare il regolare svolgimento dei lavori adducendo a giustificazione l’emergenza coronavirus – ancora la minoranza -. Non è un caso, poi, che tra le fila della maggioranza si contassero significative defezioni. Tante da non aver consentito (nonostante la stampella fornita dai 5 Stelle) neppure l’approvazione della ‘controproposta’ avanzata dalla stessa maggioranza con la quale si contrapponeva la figura di Liliana Segre, deportata dai fascisti nei campi di sterminio, a quella di Egea Haffner, vittima dell’esodo istriano. Un’operazione non solo culturalmente sbagliata, ma politicamente talmente squallida e strumentale da essere stata stigmatizzata e rifiutata proprio dalla signora Haffner”.
“Nel 2020 è incredibile e intollerabile che un sindaco, che ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza antifascista, si dichiari ‘agnostico’ sul fascismo, così come è incredibile e intollerabile che nell’aula di un Consiglio comunale si levino voci che disconoscono il valore unificante della Costituzione, e si pretende di affermare una scandalosa equiparazione tra due figure che non potrebbero essere più lontane: Giorgio Almirante e Liliana Segre – concludono i consiglieri di centrosinistra -. Come ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ‘Tra il carnefice e la vittima non può mai esserci una memoria condivisa. Il perdono esiste: concerne la singola persona offesa. Ma non può essere inteso come un colpo di spugna sul passato’”.