FOLLONICA – “Agire con urgenza, ma soprattutto coinvolgere il Comune di Follonica in un tavolo di lavoro da convocare con urgenza, alla presenza del commissario straordinario designato, il contrammiraglio Aurelio Caligiore”. Il candidato sindaco Massimo Di Giacinto ritiene che in questi anni Follonica “sia stata poco coinvolta nelle gestione della crisi dovuta alla perdita delle 63 tonnellate di rifiuti contenuti nelle ecoballe perse dalla nave Ivy”.
“Il fatto che territorialmente la zona interessata al disastro non fosse di competenza del nostro Comune – sostiene Di Giacinto – non può essere una giustificazione per tenere l’amministrazione fuori dalle decisioni. Ogni azione che riguarda il necessario recupero delle ecoballe non può escludere la nostra città, anche per le ricadute ambientali possibili e l’eco mediatica che si è creata sul caso proprio nel periodo delle prenotazioni”. La geografia di Follonica rende la città vulnerabile proprio da questo punto di vista.
“Trovandosi al centro del Golfo – afferma Di Giacinto – Follonica è coinvolta da un’emergenza che va avanti da anni e soprattutto si trova travolta da quella pubblicità negativa che oggi sta spingendo molti turisti a disdire la prenotazione delle vacanze. Il tutto con grave danno per gli operatori turistici, al momento vera parte lesa della vicenda”. Di Giacinto ricorda come il centrodestra avesse sollevato da tempo l’attenzione sui rischi che Follonica sta correndo.
“Già a settembre esponenti della mia coalizione inviarono una nota alla stampa in cui si sosteneva come l’amministrazione comunale avrebbe dovuto attivarsi di fronte al rischio di un disastro ecologico – ricorda Di Giacinto – Di recente è stato l’onorevole Lolini in Parlamento ad intervenire assieme ad altri colleghi per chiedere un intervento, sintomo che da parte nostra c’è stata e c’è la massima attenzione su questo tema”. Di Giacinto guarda al dopo elezioni.
“Difficilmente la questione potrà trovare una soluzione in tempi brevi – afferma il candidato – per questo da sindaco, subito dopo il mio insediamento, chiederò immediatamente l’apertura di un tavolo di crisi che coinvolga tutti e quattro i comuni che si affacciano sul Golfo, oltre a quelli elbani, ovvero le realtà più esposte al rischio di un disastro ambientale. Agli operatori che hanno denunciato le disdette dei turisti, assicuro fin da ora che punterò subito sull’ambiente e sull’estensione al 2034 delle concessioni come previsto dalla deroga sulla Bolkenstein concordata dall’Italia e dalla Ue. Non possiamo perdere tempo. Bisogna agire per garantire a tutti un’estate proficua e per far sì che le disdette di questi giorni restino solo un caso isolato e ben circoscritto”.