ORBETELLO – «Apprendiamo con piacere i dati delle presenze turistiche resi noti nei giorni scorsi dall’assessore Maddalena Ottali» afferma Enrico Tellini, vicepresidente di Confesercenti e responsabile per la zona sud per l’associazione di categoria. «Ci piacerebbe – prosegue Tellini – che l’amministrazione ce li mettesse a disposizione, magari in un momento di confronto aperto anche alle altre organizzazioni di categoria, che su questi aspetti potrebbero apportare un contributo».
«Il dato di Orbetello – precisa Confesercenti – va poi inserito all’interno di una realtà complessiva delle presenze turistiche su tutto il territorio, così da sviluppare strategie comuni, motivo per cui sono nati gli ambiti turistici. Inserire Orbetello all’interno di una realtà provinciale, e dunque più vasta, aiuterebbe anche a sviluppare una riflessione generale di cui sentiamo il bisogno».
«Avvalendomi dei dati storici – prosegue Tellini – si può evidenziare come il comune di Orbetello sia messo in una buona posizione, dopo Castiglione della Pescaia, Orbetello è il secondo in classifica provinciale. Per cui essere ottimisti potrebbe essere giustificato».
«Come spesso mi ritrovo a dire, questa zona si muove verso il futuro con molta (troppa) lentezza. In un territorio dove le criticità sono continue, sommandosi poi alla sensazione di scelte che non sempre risultano efficaci, l’umore non può che essere di forte preoccupazione e di incertezza».
«Tra queste criticità cito le più note – puntualizza –: la mancanza di infrastrutture, l’erosione costiera, la lenta messa in sicurezza dell’approdo di Talamone, la brutta situazione della Laguna, vecchi strascichi urbanistici ancora là a testimoniare la nostra incapacità e la nostra debolezza, come l’Idroscalo e la Sitoco. Per finire con lo stato pietoso in cui versano le stazioni ferroviarie, non sono certo biglietti da visita di cui vantarsi».
«Inoltre i continui ed improvvisi cambiamenti meteorologici costringono gli operatori ad una programmazione di breve e mai di media e lunga scadenza. Tutto questo contenuto in una perenne crisi economica e di incertezza politica. Le imprese nostre associate, che noi rappresentiamo, non solo sopravvivono con difficoltà, ma non vedono all’orizzonte neanche un cambiamento di tendenza, una speranza a cui, almeno, aggrapparsi».
«Con imposizioni fiscali sempre più alte, meccanismi tributari e burocratici sempre più farraginosi, bollette utility sempre più alte e fuori controllo, come possiamo spronarle a fare anche gli investimenti necessari per migliorare?» chiede Tellini.
«Cerchiamo disperatamente di consolarci con le poche “frecce” contenute nella nostra faretra e per questo ce le teniamo strette: Gustatus, il Carnevaletto, un po’ di sole, un po’ di spiaggia, del buon cibo, e poco altro. Possiamo continuare così? No, rispondo io. Un territorio con le nostre potenzialità ha bisogno di una visione futura. Ha bisogno di costruire percorsi condivisi, ha bisogno di una regia, ed infine – conclude Tellini – ha bisogno di risorse economiche».