FOLLONICA – «211, tre, otto, sei. Sono rispettivamente le sughere, i pini, querce e acacie che hanno subito un “intervento” dalla “potatura/capitozzatura” radicale al taglio della pianta tout court» a parlare è Marco Stefanini che prosegue «Tutto in regola, eh, chiariamo. L’intervento è arrivato dopo un’ordinanza del sindaco Benini alle Ferrovie per la messa in sicurezza. E loro “hanno messo in sicurezza”».
«211 sughere, vecchie di parecchi decenni, alcune centenarie che da qualche tempo sono oggetto delle “attenzioni” di una grossa squadra di operai. Erano una barriera contro il rumore dei treni, contro i venti, fonte di ombra nelle calure di estati sempre più calde, rinnovatori di ossigeno, riduttori di co2, un bellissimo contorno al viale di ingresso in città. Più niente, una tristezza e uno scempio senza fine, ancora in atto. 211, tre, otto, sei sono i numeri dello scempio ambientale più grande mai avuto in città. Nel silenzio dei follonichesi».