FIRENZE – Venti milioni in tre anni. La Regione tende una mano ai piccoli comuni toscani e in misura ancora maggiore a quelli che vivono situazioni di disagio o che si trovano nelle cosiddette aree interne.
Le risorse sono state stanziate con la legge di bilancio 2020: una proposta della giunta, approvata dal Consiglio regionale a dicembre. “Una misura concreta e un messaggio politico di attenzione e di vicinanza” sottolineano insieme il presidente della Toscana Enrico Rossi e l’assessore al Bilancio e alla Presidenza Vittorio Bugli, che oggi hanno chiamato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze tutti i sindaci interessati.
L’idea era una riunione per fornire adeguate ‘istruzioni per l’uso’: per illustrare criteri e modalità decisi per l’assegnazione dei contributi e stringere i bulloni. I Comuni dovranno fare richiesta dei contributi entro il 28 febbraio.
In Maremma arriveranno 3 milioni 230mila e 820 euro, e i comuni coinvolti sono 19: Castell’Azzara, Roccalbegna, Montieri, Semproniano, Seggiano, Cinigiano, Santa Fiora, Monterotondo Marittimo, Campagnatico, Sorano, Scansano, Magliano In Toscana, Civitella Paganico, Arcidosso, Pitigliano, Capalbio, Castel Del Piano, Isola Del Giglio, e Scarlino.
“Ma l’intenzione – spiega l’assessore Bugli – è anche quella di costruire insieme un percorso e un ragionamento più ampio: scambiarsi buone idee su investimenti che possono sostenere servizi e economie locali, tenersi costantemente informati sugli esiti, inserire il tutto all’interno di un database assieme ad altre linee di finanziamento e studiare insieme alla fine politiche più mirate per lo sviluppo di queste aree”.
“Si tratta di cifre relativamente piccole, ma sufficienti ad assicurare investimenti che ora queste amministrazioni non si possono permettere” ribadisce il presidente Rossi, che torna poi a chiedere al Governo di finanziare più investimenti pubblici – qualcosa, dice, è stato fatto per le Province, ma non è sufficiente – e un serio piano industriale. “Questi aiuti ai piccoli Comuni – aggiunge l’assessore Bugli – possono diventare anche un sostegno alle aziende di quei territori, che possono essere coinvolte nelle opere e nei lavori da realizzare visto che in genere si tratta di contributi sotto soglia, con procedure non complicate e dunque veloci”.
“E’ un provvedimento molto importante: un’autentica boccata di ossigeno con risorse certe in tempi certi, che permetteranno dunque di aprire e programmare cantieri con cronoprogrammi precisi e in modo semplice” assicura Sandro Cerri, sindaco di Montecatini in Val di Cecina e responsabile per Anci Toscana dei piccoli comuni.
La misura che distribuirà in tre anni venti milioni di euro per gli investimenti dei piccoli comuni interessa potenzialmente 119 amministrazioni toscane, tutte quelle con meno di cinquemila abitanti.
Per il 2020 ci sono a disposizione 7 milioni, sei nel 2021 ed altri sette nel 2020. Il sostegno per ogni singolo Comune oscilla, per il primo anno, da circa 47 mila a 70 mila euro: dipende dall’indicatore di disagio e dall’essere o meno ubicato in area interna.
Non c’è una tipologia di intervento specifica per godere del finanziamento. L’importante è che si tratti di investimenti e che il contributo serva a realizzare nuove opere o nuovi lavori, da concludersi entro l’anno di concessione. Il Comune non dovrà aver ottenuto altri finanziamenti: la compartecipazione alla spesa è ammessa infatti solo con risorse a carico del suo bilancio.
Entro il 9 aprile sarà pubblicato il decreto con l’assegnazione delle risorse comune per comune. Subito sarà liquidato la metà del valore dell’opera del contratto dell’opera. I Comuni potranno richiedere anche contributi per interventi da realizzare in più annualità: l’importante è che le spese del singolo anno non superino l’importo del budget.
Il sostegno, il primo anno, non potrà essere richiesto per interventi su strade comunali, per le quali è previsto per il 2020 una misura a sé dalla legge di bilancio. Dal 2021 anche le strade comunali rientreranno poi tra le opere finanziabili, con l’obbligo però che almeno il 10 per cento (per i Comuni con meno di tremila abitanti) e almeno il 20 per cento (per altri) sia cofinanziato dalle singole amministrazioni.
I progetti devono essere pronti a partire. Se entro cinque mesi dalla concessione del contributi non verrà stipulato dal Comune il contratto di affidamento dei lavori, il finanziamento sarà revocato. Giunta regionale e Anci Toscana stipuleranno un protocollo di collaborazione tecnica per assicurare il supporto ai comuni interessati e per monitorare in corso d’opera l’efficacia della misura e delle procedure semplificate previste.
Consulta la tabella Comune per Comune.