FOLLONICA – «Con grande disappunto ho appreso dalla stampa la notizia che Scarlino Energia, il 20 dicembre scorso, ha depositato, in Regione Toscana, la richiesta per l’installazione di “termovalorizzatore e impianto di trattamento rifiuti liquidi in Comune di Scarlino”.
Ci risiamo: con questa richiesta si tenta di aggirare la sentenza del Consiglio di Stato del 21 gennaio 2019 con la quale sembrava definitivamente chiusa la questione dell’inceneritore nella piana del Casone. Di più: oltre all’incenerimento dei rifiuti si chiede, oggi, anche la possibilità di costruire un impianto di trattamento rifiuti liquidi (TRL) con alto carico organico». Così Massimo Di Giacinto, candidato sinaco di centrodestra al Comune di Follonica.
«E’ evidente, come riconosciuto anche dalla stessa Regione Toscana, che “il progetto ricade nel territorio del Comune di Scarlino e interessa a livello di impatti anche il Comune di Follonica” – continua -. Ancora una volta non si parla di bonifiche ma solo di caricare un territorio, già fortemente compromesso dal punto di vista ambientale, con altri impianti di smaltimento rifiuti che nulla hanno a che fare col nostro sviluppo economico».
«Ma come è possibile che si voglia non tener conto di quanto scritto dal Consiglio di Stato – prosegue Di Giacinto -, nella succitata sentenza del 21 gennaio, dove testualmente si legge “la situazione sanitaria è preoccupante, l’Azienda sanitaria avrebbe dovuto negare il parere favorevole e compiere ulteriori analisi aggiornate, anziché limitarsi ad esigere particolari cautele”? Sono convinto che, dal punto di vista sanitario, sia indispensabile fare subito la fotografia dell’attuale situazione ad evitare aggravamenti alla nostra salute».
«Da sempre – va avanti il candidato sindaco – ho espresso la decisa contrarietà a questo impianto perché dannoso all’idea di sviluppo che ho, ribadendo che la piana di Scarlino non deve in nessun modo diventare il sito di smaltimento rifiuti di mezza Italia».
«Mi impegno a sostenere – conclude Massimo Di Giacinto -, con forza e determinazione, le ragioni del “no” adoperandomi, al tempo stesso, a mantenere salda la compattezza di tutte le forze politiche di Follonica e Scarlino che hanno fatto, in questi ultimi anni, fronte comune in sinergia con il Comitato del NO, contro la realizzazione dell’impianto».