CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «Il settore pesca è in difficoltà» dichiara Giuseppe Temperani coordinatore del settore pesca provinciale e comunale di Forza Italia. «Proprio di recente è uscito il decreto ministeriale che consente di svolgere l’attività di pesca nelle giornate 14, 15, 21, 22, 28, 29 dicembre e 4, 5 gennaio».
«Purtroppo il maltempo non ha permesso ai pescherecci di uscire, in qualche caso anche nei giorni infrasettimanali, con gravi perdite sul fatturato visto che il pescato ha un prezzo maggiore rispetto ad altri periodi – prosegue -. Ricordiamo che qualora le imprese riuscissero nei prossimi sabati e domeniche a svolgere il proprio lavoro, devono recuperare le giornate stando fermi nei 15 giorni successivi, e nel 2020 da quello che si vocifera la situazione non migliorerà».
«Oltre al fermo pesca di un mese, ci saranno altri 31 giorni aggiuntivi da scegliere durante l’arco dell’anno per un totale di 61 (nel 2019: 30 + 18) quindi, riepilogando: in un anno, levando i sabati, domeniche, festività e fermo arriveremo ad un totale di 180/190 giornate lavorative, praticamente il 50%. I contributi vengono pagati per l’intero anno comunque. La domanda sorge spontanea, come fa un azienda a sopravvivere?» chiede Temperani.
Interviene in merito al settore pesca anche il consigliere comunale Massimiliano Palmieri: «Come partito ci siamo attivati mediante l’onorevole Elisabetta Ripani, che il mese scorso ha depositando in parlamento una mozione in merito al fermo pesca. Il problema di questo periodo sono le condizioni avverse: i pescherecci non si possono dirigere in mare perdendo giornate di lavoro».
«Chiediamo che vengano rivisti i metodi per non creare maggior disoccupazione, non vogliamo vedere “vendesi” sulle imbarcazioni. Se chiudono queste attività dopo tutte queste restrizioni sarà una grossa perdita per il settore e per l’economia».