GROSSETO – “La scuola, come istituzione dialogante con la società, recepisce i segnali inviati dal mondo esterno, positivi o negativi che essi siano, e li trasferisce in forma di contenuti educativi nella didattica. Anno dopo anno – racconta Caterina Lorenzoni, professoressa dell’Isis Fossombroni -. Gli adulti hanno sempre minor tempo a disposizione per mediare i contrasti presenti nella realtà e la necessità di un messaggio di pace è sempre più urgente”.
“Un messaggio che parte dal basso – continua -, dalla generazione più giovane, capace di comprendere e discernere, diventa allora di straordinaria importanza. Perché dal singolo il messaggio si diffonde e coinvolge come un fiume in piena chi gli sta accanto. Questo è quello che è accaduto agli studenti dell’Isis Fossombroni di Grosseto e del Gold Gymnasium Oldenfelde di Amburgo”.
“Anche gli alunni infatti possono contribuire nel loro lavoro giornaliero al bene comune – prosegue la professoressa -, sviluppando quei sentimenti e quelle inclinazioni al confronto e al dialogo tra pari “diversi” che è la nuova frontiera delle competenze trasversali di un qualsiasi curriculum europeo. In tempi in cui in Europa impera più la volontà di separare che di unire, lo sviluppo dell’’empatia’ sembra presupposto tanto necessario che in Danimarca è entrato a diritto come materia obbligatoria accanto a quelle tradizionali. Cos’è l’empatia? E’ il fare spazio nel proprio “io” per dare ascolto all’altro, è il sapersi mettere nei panni di chi mi sta di fronte e mi è estraneo. Lo sviluppo di questa attitudine è il presupposto per un dialogo pacifico tra diversi e predispone alla pace”.
Gli studenti delle scuole di Grosseto e di Amburgo, grazie al progetto Erasmus +“La pace nasce nel cuore. Appello all’identità europea”, vinto e finanziato per due anni, hanno vissuto in prima persona questa esperienza e sono tornati nelle rispettive case con un carico incredibile di emozioni e la percezione che costruire la pace è possibile.
La scuola coordinatrice del progetto, il Gymnasium Oldenfelde di Hamburg, coordinato da Angela Manieri, e l’Isis Fossombroni di Grosseto, scuola partner, coordinata da Caterina Lorenzoni, hanno dunque lavorato sulla possibilità di fare appello ai valori fondanti dei paesi dell’Unione Europea, quei valori che oggi sembrano ormai rimasti sulla carta costituzionale e dimenticati, ed hanno scelto di svolgere la prima mobilità di ogni anno in Sicilia.
L’Isola, al centro dell’area mediterranea, è apparsa luogo ideale allo sviluppo del progetto, esempio paradigmatico di un territorio che ha saputo far tesoro delle tante culture lasciate dai popoli che nel corso dei secoli l’hanno dominata e che ha fatto della diversità la propria straordinaria ricchezza culturale. A Piazza Armerina è stata scelta a progetto quasi ultimato anche la terza scuola partner, l’Istituto d’istruzione superiore Majorana – Cascino coordinato da Daniela La Mattina.
“Gli studenti, divisi in 9 gruppi binazionali, dovevano cogliere i contrasti presenti negli uomini, nel paesaggio e nell’architettura e identificarli come esempio di contaminazione di cui l’isola è ricca; « – continua a spiegare Lorenzoni -. In senso figurato ciò rappresenta gli uomini provenienti da contesti culturali diversi e la possibilità che un dialogo pacifico è in ogni caso un arricchimento. La collaborazione tra le due scuole vale come esempio: il lavoro al progetto eseguito insieme, tra ragazzi la cui famiglia di origine è non solo tedesca, ma anche vietnamita, coreana, polacca, azera, olandese, e l’obiettivo di preparare messaggi di pace ‘insieme’ ha fatto crescere i nostri ragazzi nella pratica del contatto quotidiano. ‘La pace nasce nel cuore’. Hanno compreso che una convivenza pacifica in Europa è possibile e più che auspicabile”.
Sono stati dodici giorni in cui i ragazzi hanno girato i video a piazza Armerina e alla Villa romana del Casale, a Catania, o sull’Etna, a Taormina e nelle gelide gole dell’Alcantara, alla Scala dei Turchi, a Siracusa ed Ortigia, a Noto o a Cefalù, giorni in cui hanno lavorato fianco a fianco ad uno stesso obiettivo.
“La convivenza nella stessa camera – prosegue la professoressa -, il paziente lavoro di ricerca di contaminazione tra le varie culture, le lunghe riprese nelle città e l’aiuto reciproco al tavolo ogni sera per il taglio delle scene e la scrittura dei testi, sono stati tutti momenti di profonda condivisione. Ragazzi tedeschi e italiani che hanno messo in comune le competenze di ciascuno, diverse ma ognuna importante, ed il desiderio di conoscere e comprendere, di scoprire e costruire insieme qualcosa. Come ha scritto l’alunna Sharon Riemma della classe 3M sul periodico del corso Turismo Oltre l’aula – futuri diplomati in Turismo in viaggio: «Le meraviglie che ci ha offerto la Sicilia sono state una cornice perfetta al rapporto che si è creato tra noi ragazzi e con gli insegnanti, e nella loro unicità ci hanno aiutato a far conoscere al mondo intero il significato di pace che volevamo rendere e che abbiamo trasmesso. La diversità è bella perché arricchisce la vita. Si può vivere pacificamente insieme pur essendo diversi»”.
“L’arrivederci è ad Amburgo dal 17 al 24 aprile, con la seconda mobilità del primo anno – conclude Lorenzoni -. Stesso obiettivo, stesso compito. E, speriamo, anzi, ne siamo certi, stesso messaggio di pace”.