GROSSETO – «Il Comune sarebbe andato veramente “incontro” alle esigenze dei nuclei familiari, se avesse garantito (fatta eccezione logicamente per i servizi a carattere continuato e/o a turnazione), la stessa flessibilità in ingresso ed in uscita per tutto il personale» così la Uil funzione pubblica commenta le notizie sul nuovo orario di lavoro nel Comune di Grosseto.
«Ciò invece non si verificherà perché alcuni servizi (ad esempio, quelli demografici, e forse, non solo), non saranno equiparati a fruire della stessa flessibilità oraria degli altri, con conseguente differenziazione del trattamento ai dipendenti che lavorano in quei servizi».
«Invero, nell’accordo in contrattazione sulla flessibilità oraria, questa sarà garantita “compatibilmente con l’orario di apertura al pubblico degli uffici”. Ciò potrà comportare che la miglioria organizzativa, qualora si intraveda una sorta di “incompatibilità” con l’orario di apertura al pubblico consentito, sarà successivamente negata, a detrimento del principio fondamentale del diritto del lavoro costituito dall’“inderogabilità in pejus”, che sancisce la derogabilità degli accordi solo “in meglio”, ma non “in peggio”» prosegue la Segreteria UilFpl area vasta Toscana sud est Siena–Arezzo–Grosseto.
«La Uil Fpl di Grosseto è favorevole ad una flessibilità “integrale” e/o “piena” di 2 ore in ingresso ed in uscita dei lavoratori, senza condizionamenti legati all’orario di apertura al pubblico, in conformità agli accordi sottoscritti nella Regione Toscana e nella Provincia di Grosseto (dove il presidente è la stessa persona del sindaco del Comune di Grosseto): purtroppo, la nostra richiesta non è stata accolta».
«Dato che l’obiettivo principale di un ente pubblico è il miglioramento dei servizi alla collettività e che ciò si attua anche attraverso il miglioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti, oltre che sulla valorizzazione/motivazione degli stessi, servirebbe, a modesto avviso della scrivente organizzazione sindacale, “più coraggio”, da parte del Comune di Grosseto, nel pianificare delle politiche del personale che tengano conto dell’orario di apertura al pubblico all’interno dell’orario “rigido” (quello tra le ore 09.00 e le ore 13.00), ovvero di compresenza obbligatoria dei dipendenti, cercando di garantire e migliorare nel contempo il servizio ai cittadini, perseguendo comunque e contestualmente, la parità di trattamento tra i lavoratori adibiti al Servizio di apertura al Pubblico e quelli non impiegati in detta attività» continua la Uil.
«“Ad abundantiam”, relativamente al contenuto del nuovo orario, oggetto di confronto e, nella fattispecie alla “registrazione” della presenza in servizio, preoccupa, e non poco, l’inserimento della locuzione “…la tardiva od omessa regolarizzazione sarà oggetto di valutazione disciplinare…”. Infatti, nel confronto tenuto in altri enti riguardo l’orario di lavoro, la Uil Fpl non ha riscontrato neppure la contemplazione di detta eventualità, benché possa essere prevista nella normativa. Tutto ciò, potrebbe a nostro avviso prefigurare, un incedere tendenzialmente “punitivo” nei confronti dei dipendenti e comportare ulteriori rischi di disparità dei trattamenti da parte dei Dirigenti interessati, relativamente alle procedure da attuare riguardo la tardiva od omessa regolarizzazione della “registrazione”».
«Per le motivazioni testé “significate”, la Uil Fpl, ha ritenuto di non avallare le risultanze scaturenti dalla procedura di confronto “aperta” in merito all’Orario di Lavoro nel Comune di Grosseto, incluso nel Regolamento degli Uffici e dei Servizi dell’Ente».
«Infine, l’organizzazione sindacale auspica che il medesimo “Rous” (Regolamento organizzazione uffici e servizi), dove sono contemplati vari aspetti del rapporto di lavoro veda finalmente, dopo innumerevoli richieste, “la luce” in maniera ufficiale, organica e completa, al pari della bacheca sindacale, che permetterebbe di trasmettere le notizie sindacali ai dipendenti con equità e dignità rispetto a quelle che veicola l’Amministrazione con le “comunicazioni personale”».