GROSSETO – Il Comune di Grosseto ha accolto la sollecitazione di Confagricoltura per fare il punto della situazione sui ‘cattivi odori’ che negli ultimi giorni hanno interessato il capoluogo maremmano e nel contempo individuare tutti i possibili accorgimenti per evitare il ripresentarsi di questi eventi, per quanto episodici. “Si è trattato di un’ulteriore occasione per ribadire l’impegno condiviso che mira non solo a rassicurare i cittadini, dati alla mano, circa l’assenza di rischi per la salute pubblica, ma anche a monitorare la situazione e ad affinare ancora di più tutte le operazioni agronomiche legate al processo produttivo a garanzia della qualità dell’aria”.
“L’odore, o meglio, il cattivo odore avvertito alcuni giorni fa è, volenti o nolenti, la prova di quanto siano ‘green’ questi processi produttivi del settore agricolo locale – sottolinea il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna -. Esclusa fino a oggi ogni ipotesi di pericolosità dei miasmi (non vi sono documenti che certifichino potenziali rischi per la salute), quello che è accaduto si inserisce nell’ambito dell’attività di energia elettrica da fonti rinnovabili e che solo episodicamente determina tali inconvenienti. La moderna agricoltura privilegia la bontà della qualità dell’aria forse con il rischio di qualche disagio a livello olfattivo. Il riutilizzo agronomico di digestati rientra in un più ampio progetto di politiche ambientalmente corrette e improntate a criteri di ecocompatibilità ed ecosostenibilità ambientale. Non solo. Il Comune di Grosseto con atteggiamento responsabile ha chiesto e ottenuto un tavolo regionale per ottenere finalmente una normativa certa anche nei limiti olfattivi e soprattutto ha costituito un tavolo locale su questo tema, valutando anche l’uso dei cosiddetti nasi elettronici. Ed ha effettuato altri numerosi controlli su tutti gli impianti del territorio con Asl e Arpat, oltre alla normale attività ordinaria”.
“Nel settore agricolo locale si affiancano alle coltivazioni tradizionali anche attività connesse tra le quali quelle per la produzione di energia elettrica, che utilizza prodotti e sottoprodotti dell’agricoltura. Gli impianti sono stati realizzati a seguito di una normativa comunitaria, statale e regionale e tutti i prodotti utilizzati per la produzione di energia elettrica sono individuati in appositi disciplinari contenuti nelle normative di riferimento. Il Comune di Grosseto, nell’ambito delle proprie competenze, ha avviato tra giugno e settembre, oltre alla consueta attività ordinaria, anche una serie di nuovi controlli con Asl e Arpat su tutti gli impianti del territorio, inserendosi nella più ampia azione di monitoraggio individuata secondo parametri normativi. Sono in corso i riscontri dei report da parte dei singoli enti. A breve la convocazione di un ulteriore incontro del tavolo tecnico” prosegue il Comune.
Sulla base di tutto questo e in seguito al confronto tra Comune e soggetti interessati è stata lanciata la proposta di protocolli d’intesa finalizzati a migliorare i processi di gestione delle biomasse e alcune buone pratiche colturali, per limitare al massimo il fenomeno episodico delle maleodoranze. A ulteriore tutela della cittadinanza il Comune sta valutando “l’opportunità, interessando anche la Regione Toscana, di reperire risorse per l’attivazione di un monitoraggio del disagio olfattivo da parte di un ente terzo scientifico (Cnr, Politecncio di Milano, ecc con cui sono stati già avviati dei contatti) e in particolare è stata individuata una fonte di finanziamento riportabile al Piano di sviluppo rurale (Pfr 2014-2020) per ottenere importanti contributi”.
Nei protocolli d’intesa sarà sottolineata l’opportunità di aprire gli impianti in occasione di veri Open day, affinché i cittadini e le scolaresche possano visitare e comprendere appieno l’attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. E’ emersa infine anche la necessità di organizzare una giornata convegnistica che formi e informi addetti ai lavori e cittadini sull’argomento.
“Sono stati accusati imprenditori che non hanno commesso alcuna violazione, non essendoci nessuna certificazione a suffragio di queste accuse. E questo è un qualcosa da cui prendere le distanze in modo netto e chiaro – conclude il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna -; siamo al limite del procurato allarme e della diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, che rischiano di turbare l’ordine pubblico. Rispetto a tutto ciò chiedo di fermarsi e analizzare bene i dati a disposizione. La sensazione è quella di essere di fronte a un paradosso degno del migliore Zenone: essere a favore del ‘green’ ed essere contro le energie rinnovabili”.