GROSSETO – La Provincia di Grosseto partecipa a Erasmus +, il programma europeo per l’istruzione, formazione, gioventù e sport per i ragazzi delle scuole superiori e dell’università. Oltre ad avere un ruolo di coordinamento nei confronti delle Istituzioni scolastiche del territorio, l’Ente provinciale ha attuato, sotto questa Amministrazione, una serie di attività per agevolare tra i più giovani la mobilità all’interno dell’Unione Europea.
“L’Ente ha infatti potenziato notevolmente le sue attività, consolidando progressivamente le competenze acquisite e sviluppandone di ulteriori – dicono il presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il consigliere con delega Olga Ciaramella -. Ha inoltre acquisito una valida esperienza in materia di gestione delle iniziative progettuali a valenza nazionale ed internazionale”.
A partire da questa premessa è stato perciò possibile partecipare al progetto europeo Erasmus + per concorrere alla candidatura della Carta Vet (Vocational education and training mobility charter). La carta Vet rappresenta di fatto un’opportunità per gli studenti del territorio provinciale di partecipare senza spese a processi di mobilità.
“La Provincia – continuano il presidente e il consigliere – è risultata vincitrice e il nostro progetto è stato inserito nei progetti assegnatari della Carta. Ieri, con la nostra delegazione, abbiamo ritirato la certificazione. In tutto il territorio nazionale, in 5 anni, sono state assegnate solo 7 Carte Vet alle Province e quest’anno solamente due: una alla Provincia di Ascoli Piceno e l’altra alla nostra. Adesso questa Amministrazione, forte del suo essere capofila e unico gestore, appronterà bandi per tutte le scuole superiori del nostro territorio, non sarà più soggetta a valutazione qualificativa e potrà accedere a una procedura semplificata per avere i finanziamenti. Ogni anno si potranno quindi mandare dai 60 agli 80 studenti principalmente nei paesi dell’Europa occidentale. Lo scopo è quello di far acquisire ai più giovani non solo la conoscenza di una lingua ma di un set di competenze per agevolare la formazione di una professionalità da sfruttare in Italia e all’estero”.
Il risultato raggiunto è stato presentato e condiviso nel corso del Consiglio provinciale di oggi.