GROSSETO – «Come già denunciato con forza, l’Ausl Toscana sud est prosegue con le esternalizzazioni dei servizi di accoglienza di molti ospedali e sedi dei nostri territori» afferma la Funzione pubblica della Cgil area vasta Asl Toscana sud est. «La preoccupazione di quale sarà il futuro lavorativo del personale ha già inevitabilmente creato, e continua a creare, tensioni tra i lavoratori. Soprattutto se pensiamo a coloro che sono stati reimpiegati in questi uffici dopo aver sviluppato sul lavoro delle limitazioni fisiche più o meno importanti».
«Ora apprendiamo che la Regione Toscana ha da poco deliberato l’impiego di 130 giovani del servizio civile per le attività di accoglienza nei pronto soccorso, 30 dei quali saranno utilizzati nell’Azienda Usl Toscana Sud Est – prosegue la nota -. Sebbene il termine “volontari” venga generalmente accolto dall’opinione pubblica come positivo, segnaliamo che con loro si sostituisce lavoro di qualità con pseudo-lavoro. Cosa andranno a fare? Con quali tutele? Con quale formazione? Bene, questi “volontari” lavoreranno a tutti gli effetti, solo che costano meno di un lavoratore stabilizzato ed hanno meno diritti e meno prospettive di futuro».
«Il ritornello della necessità di abbattere i costi pubblici non tiene più. I costi ci sono lo stesso, anzi, probabilmente stanno lievitando, e non a caso al tavolo sindacale del 2 ottobre scorso abbiamo chiesto come Fp Cgil di conoscere quanto costa aver esternalizzato i servizi ad oggi non più in gestione diretta, e ad ancora stiamo aspettando una risposta… Sotto la motivazione che è necessario non sforare il tetto di spesa per il personale, si continua a spendere soldi pubblici, con la differenza che la voce di bilancio non è più “spese per il personale” ma è “spese per beni e servizi”. Come se le persone fossero oggetti. E il lievitare di questo capitolo di spesa si associa al lievitare dell’impiego di lavoro precario» prosegue la Cgil.
«Ci rivolgiamo alla assessora al diritto alla salute della Regione Toscana: se, come dice lei, “la Regione Toscana sta mettendo in atto azioni per migliorare la qualità dell’accoglienza nei 38 Pronto Soccorso della Toscana”, facciamo notare che non lo si fa precarizzando il servizio. Sulla sanità pubblica ci aspettiamo interventi a favore del lavoro di qualità, bene primario di tutte e tutti noi, lavoratori e cittadini/utenti. La Fp Cgil Area Vasta dell’Ausl Toscana Sud Est rimane fermamente contraria a qualsiasi rottamazione del lavoro pubblico a favore dell’incentivazione al lavoro precario, sotto qualsiasi forma».