ORBETELLO – Nei giorni 6 e 7 settembre scorsi si è svolto a Orbetello un incontro formativo di livello nazionale riguardante prevenzione e vigilanza dei rischi nelle operazioni nel settore delle imbarcazioni da pesca, organizzato dal dipartimento di prevenzione, diretto da Maurizio Spagnesi e dal dipartimento delle professioni tecnico sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione, diretto da Daniela Cardelli, della Asl Toscana sud est. L’evento si è svolto in collaborazione con il Gruppo porti e navi del coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro.
Tale iniziativa ha avuto lo scopo di favorire, da parte del personale dei servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, l’acquisizione delle conoscenze sui principali rischi infortunistici e sulle condizioni ambientali che possono determinare l’insorgenza di malattie professionali correlate ai cicli lavorativi in ambito portuale o a bordo di navi e pescherecci.
L’iniziativa è stata suddivisa in una giornata dedicata alla teoria e una riservata più alla formazione sul campo. Il primo giorno infatti, presso la sala riunioni dell’ospedale di Orbetello, si è parlato di sicurezza della navigazione con il luogotenente Francesco Amendola del Comando locale marittimo di Porto Ercole, sicurezza delle operazioni di bordo con Alessandro Giomarelli, tecnico della prevenzione della Sud Est, della struttura delle imbarcazioni da pesca e della stabilità della nave con il professor Enzo Guasti e infine, delle esperienze fatte in questo settore dal responsabile servizio prevenzione e protezione di alcune imbarcazioni da pesca, Biagio Sabatini e dal medico competente, Dino Andriani.
Nella giornata successiva si è svolta la simulazione dell’attività di controllo a bordo di due navi da pesca appartenenti alla flotta peschereccia di Porto Ercole.
“La formazione sul campo consente di acquisire le competenze necessarie per svolgere le funzioni di vigilanza in modo consapevole, professionalmente adeguato e in piena sicurezza, considerato che tali luoghi di lavoro sono ambienti ad alto rischio infortunistico. – afferma Cardelli – Nel progetto riveste particolare rilevanza lo scambio e il confronto delle esperienze territoriali e la conoscenza dei rapporti interistituzionali e dei protocolli operativi territoriali”.
L’incontro fa parte di un progetto nazionale più ampio, partito nel 2019, che si concentra sull’esame della normativa e delle procedure di sicurezza in ambito portuale e sull’analisi dei cicli di lavoro portuali, marittimi e della pesca nei diversi porti italiani. I porti coinvolti, oltre a Monte Argentario, sono stati Livorno. Trieste, Ravenna, San Benedetto del Tronto e Chioggia, mentre i prossimi incontri si terranno a Monfalcone, Olbia e Molfetta.
L’evento è stato reso possibile grazie all’impegno di tutti i partecipanti, compresi gli equipaggi dei pescherecci Angela Madre e Freccia della marineria di Porto Ercole che hanno dato la disponibilità ad ospitare la simulazione in campo.