ALBINIA – E’ partita da pochi giorni la campagna di raccolta e lavorazione del pomodoro di Conserve Italia nell’area della Maremma, dove il Gruppo cooperativo dei marchi Valfrutta e Cirio è presente con lo stabilimento di Albinia al quale viene conferito il prodotto coltivato dai soci agricoltori su 1.000 ettari destinati a pomodoro. Per l’occasione, Conserve Italia ha provveduto all’assunzione di circa 230 lavoratori stagionali ad Albinia. Dopo i problemi nelle coltivazioni registrati nel 2018 (con un calo complessivo della produzione nell’area pari al 25% a causa delle avverse condizioni meteo), anche quest’anno il maltempo non ha risparmiato le campagne maremmane. In particolare, il freddo e le intense piogge di maggio hanno causato ritardi nei trapianti delle piante con conseguente posticipo di avvio delle operazioni di raccolta.
“Nonostante questo — annuncia il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini — attualmente per la campagna 2019 prevediamo un aumento di produzione nello stabilimento di Albinia pari al 30% rispetto all’anno scorso, per un totale di 70mila tonnellate di pomodoro lavorato. Tutto dipenderà comunque dalle condizioni meteorologiche delle prossime settimane. Questo sito per noi ha un’importanza strategica; grazie alla nostra base sociale, produciamo il pomodoro dell’Italia centrale che viene sempre più richiesto dai consumatori”. Non è un caso dunque se Conserve Italia è pronta a lanciare in Europa la gamma Toscana di Cirio: passate e polpe realizzate esclusivamente con i pomodori della Maremma e lavorate nello stabilimento di Albinia. “Già alcuni anni fa — spiega Gardini — avevamo promosso sul mercato britannico una gamma di prodotti analoghi, puntando sul valore evocativo della Toscana di cui gli inglesi sono letteralmente innamorati. Ora lo facciamo anche in Germania, dove abbiamo avviato una campagna promozionale dedicata ai consumatori tedeschi, pensata per valorizzare il marchio `prodotto in Toscana’”.
La campagna 2019 del pomodoro coincide inoltre con l’avvio della nuova linea produttiva di Conserve Italia ad Albinia, che ha richiesto un investimento di 1,4 milioni di euro ed è scaturita dalla scelta di affidare a questo stabilimento la produzione a marchio Pomodorissimo Santa Rosa, concesso in licenza per tre anni al Gruppo cooperativo. “La nuova linea è dedicata alla passata di pomodoro in vetro da 700 grammi, con una potenzialità produttiva di 10 milioni di bottiglie all’anno su un totale di 70 milioni di pezzi prodotti dallo stabilimento — spiega Enzo Rossi, direttore del sito di Albinia – Si tratta di un investimento che ci consente di aumentare la produzione della fabbrica e che pertanto rappresenta una grande occasione per i nostri soci agricoltori della Maremma, che conferiscono ad ogni stagione pomodoro per un valore di oltre 6 milioni di euro. Il nostro obiettivo è puntare a raggiungere, proprio attraverso il conferimento dei soci, la piena capacità produttiva della fabbrica”. Non mancano poi le ricadute positive sul territorio, a partire dai 30 lavoratori avventizi in più che questa linea richiede.
“Il pomodoro dell’Italia centrale rappresenta un’eccellenza unica nel suo genere per le particolari caratteristiche organolettiche che lo contraddistinguono. Anche per questo sta riscuotendo sempre più successo tra i consumatori, soprattutto nei mercati internazionali – aggiunge Tania Talenti, consigliere di amministrazione di Conserve Italia —. In quest’ottica, lo stabilimento di Albinia riveste un ruolo fondamentale perché valorizza le produzioni delle aziende agricole dei soci. Senza il nostro grande Gruppo cooperativo, il pomodoro dell’Italia centrale dei produttori maremmani non avrebbe la possibilità di essere apprezzato in tutto il mondo come invece sta avvenendo”.
“Dopo la drammatica alluvione del 2012 che aveva distrutto lo stabilimento, abbiamo dimostrato di credere in questo territorio ricostruendo la nostra fabbrica — conclude il direttore Rossi -. Ogni anno abbiamo investito circa 1 milione di euro per l’innovazione tecnologica, ottenendo importanti certificazioni come quella per la produzione biologica e quella ambientale Emas. Le nostre linee sono dotate di controlli a raggi X per assicurare l’assoluta sicurezza dei prodotti, siamo in grado di lavorare il pomodoro entro 12 ore dalla consegna e negli ultimi 6 anni grazie gli investimenti nel riciclo della risorsa idrica abbiamo ridotto del 30% i prelievi di acqua”.
Conserve Italia è un consorzio cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che, secondo i numeri forniti dall’azienda stessa, associa 14mila produttori agricoli e trasforma oltre 600.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali, che vengono lavorati in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro: “Conserve Italia – specifica l’azienda – dà lavoro in Italia a circa 3.300 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani. Lo stabilimento di Conserve Italia ad Albinia (Gr), fondato nel 1968, impiega oltre 350 lavoratori tra fissi e stagionali, con più di 30 fornitori stabilmente impegnati durante l’anno. Inoltre, genera un impatto economico sul territorio di oltre 7 milioni di euro annui calcolato tra stipendi, tasse, contributi e indotto per le aziende fornitrici. Rappresenta anche un punto di riferimento per i soci tosco-laziali delle cooperative aderenti a Conserve Italia, che lì conferiscono pomodoro per un valore di oltre 6 milioni di euro all’anno”.