CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – “Considerare il piano antincendio boschivo della regione Toscana presentato ieri a Castiglione della Pescaia un attentato contro la biodiversità e il paesaggio come affermano gli esponenti del Movimento 5 Stelle e dei comitati è una grossa inesattezza”. Inizia così una nota del Pd di Castiglione della Pescaia.
“Il piano – scrive il Pd – prevede la manutenzione delle fasce boscate litoranee, nella stragrande maggioranza pinete costituite da pino marittimo e pino domestico che interagiscono strettamente con le attività’ residenziali e economico-turistiche. Castiglione della Pescaia ha conosciuto nel recente passato, basti pensare al solo 2017, cosa significa avere le fiamme che lambiscono le case di Poggio alle Trincee piuttosto che la zona dei campeggi a Pian di Rocca a seguito dell’incendio dei boschi e delle pinete”.
“Per impedire il pericolo per le persone – affermano i Dem di Castiglione – le cose e le attività turistiche, il Comune si è dotato lo scorso anno di un piano di prevenzione antincendio boschiva che ha previsto l’installazione di telecamere termiche capaci di segnalare i principi d’incendio su tutto il territorio comunale sia del capoluogo che delle frazioni e ha stimolato inoltre la nascita di un gruppo Vab (volontari antincendio boschivi) costituito da volontari attrezzati e formati per intervenire tempestivamente sugli incendi. Il piano regionale presentato dall’assessore Remaschi proprio a Castiglione giovedì scorso, mette a disposizione per le amministrazioni e anche per i privati cittadini importanti risorse per la manutenzione delle pinete e la loro difesa, non per la loro distruzione come dicono gli esponenti dei 5 Stelle”.
“Asportare le piante ormai morte – aggiunge il Pd – spesso a causa della cocciniglia del pino marittimo riducendone così il potenziale d’inoculo, e sostituirle con altre di pino domestico resistente al fitofago non significa distruggere la pineta ma governare il naturale processo di rigenerazione della stessa. Favorire la rimozione della parte più superficiale della necromassa a terra costituita da vegetazione secca e spesso purtroppo da sporcizia che si sta accumulando da decenni per l’incuria dei proprietari, non vuol dire distruggere la biodiversità, ma semmai favorire la nascita di latifoglie autoctone come querce, lecci, frassini, lentischi”.
“Per quanto riguarda poi la tutela del paesaggio – conclude il Pd – è noto che i boschi in Toscana e anche in provincia di Grosseto stanno aumentando di superficie anno dopo anno a seguito dell’abbandono dei terreni coltivati; diradare la fascia vegetativa più vicina ai centri urbani al fine di rendere meno rapido il propagarsi delle fiamme soprattutto in presenza di specie resinose come i pini è sicuramente un’opera che va nel segno della prevenzione del patrimonio boschivo oltreché nella sicurezza delle persone e delle cose. Il paesaggio di cui tutti noi beneficiamo, talvolta inconsapevolmente, non è altro che il frutto dell’interazione millenaria tra la natura e l’attività umana. La Toscana da secoli è l’espressione massima dell’arte del paesaggio e della sua manutenzione e il piano regionale antincendio va senz’altro nella direzione della protezione delle pinete e dei residenti dei nostri territori costieri”.