GROSSETO – Sei maremmano se dici: “Unn’ho ricordanza!”. La memoria è una gran bella alleata nella nostra vita. Ci avete mai pensato? Ricordarsi le cose passate, ma anche quelle accadute in tempi più ravvicinati, significa trattenere emozioni, stati d’animo, persone, fatti che hanno inciso (nel bene e talvolta nel male) nella nostra vita. Il verbo ricordare può essere usato in due accezioni differenti.
Da un lato, nel senso più proprio di richiamare alla propria memoria – come suggerisce il vocabolario – persone, circostanze, momenti. Ma può essere usato anche come ammonimento (Ricordati di quel che mi hai detto…; oppure: me ne ricorderò), nonché nel senso più ampio di un fatto o una persona che ci riporta alla mente un altro fatto o un’altra persona. In Maremma c’è un’espressione che usavano tanto i nostri vecchi per riferirsi non tanto ai ricordi, ma a un fatto che ha dell’inedito o dello sbalorditivo.
L’espressione è: unn’ho ricordanza. Di che cosa? Di tante cose! Ad esempio: “Unn’ho ricordanza di ave’ mai visto tant’acqua come quella venuta ieri…”; oppure “unn’ho ricordanza di ave’ mai visto tante persone come oggi” ecc… .Più genericamente “unn’ho ricordanza di quella persona”, proprio quando uno non si ricorda di un altro. Hai voglia a pensarci: oh, un mi viene di sape’ chi è. Unn’ho ricordanza!