GROSSETO – Venerdì scorso 14 giugno, in occasione del 75° anniversario, si è tenuta alla presenza di molte delle autorità cittadine la commemorazione della Liberazione di Grosseto. La sala Pegaso era piena di persone, nonostante che gli organi di informazione locale non abbiano dato all’iniziativa il dovuto risalto. Tra l’altro quest’anno, anche per impulso delle sezioni dell’Anpi, manifestazioni simili si stanno tenendo in molti comuni della provincia, in numero maggiore rispetto al passato e sempre con la partecipazione di molti cittadini.
Ciò dimostra quanto i valori dell’antifascismo e della Resistenza siano presenti e vivi nella popolazione, un vero e proprio presidio democratico contro i rischi di una involuzione autoritaria, che il nostro paese sta correndo. La memoria attiva ricorda il passato per guardare al futuro, perché chi non sa da dove viene, spesso non sa neppure dove va. Inoltre la conoscenza di cosa è stato il fascismo è il più efficace antidoto contro la possibilità che una dittatura possa tornare. Infine nei principi della Costituzione, democratica e antifascista, nata dalla Resistenza, ci sono le indicazioni per la soluzione dei problemi che assillano la nostra società, a cominciare dal diritto al lavoro e dalla progressività della tassazione.
Pubblicamente vogliamo ringraziare la Prefettura, la Questura e l’Arma dei carabinieri per la loro presenza e per il saluto portato ai partecipanti. La prima non solo ha contribuito all’organizzazione dell’evento, ma ha tenuto il discorso celebrativo ufficiale attraverso il Prefetto Vicario dr. Tortorella per conto del Prefetto, dr.ssa Torraco, chiamata all’ultimo momento ad altro impegno istituzionale. Importante è stato il saluto del Vice Questore, dr. Proietti, ispirato ai più alti valori della democrazia e della pace, che per questo sinceramente ringraziamo. Un ringraziamento specifico rivolgiamo all’ISGREC per la puntuale ricostruzione storica dei fatti del 1944, effettuata dalla prof.ssa Luciana Rocchi, insieme alle letture del Teatro Studio, e all’Associazione Archeologica Maremmana per il contributo dato all’organizzazione, domenica 16, di una visita guidata ai luoghi storici della Liberazione della città, anch’essa molto partecipata.
Ringraziamo tutti i cittadini e le cittadine presenti insieme ad alcune famiglie dei partigiani caduti a Porta Vecchia. E non possiamo non rammaricarci per l’assenza dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale e di quella provinciale che, pur figurando tra i promotori della commemorazione, hanno voluto privilegiare altri impegni. Avvertiamo la necessità di ripetere, anche in questa circostanza, che la Liberazione dell’Italia e dell’Europa dal nazismo e dal fascismo costituisce il patrimonio ideale e storico non solo di una parte politica e culturale, ma rappresenta il tratto fondamentale dell’identità italiana, europea e occidentale, la base della nostra convivenza civile. Si può essere di destra e insieme antifascisti, se quella cui ci si richiama è una destra democratica e liberale.
Anche per questo non ci stancheremo mai di sollecitare, ove necessiti, l’impegno fattivo pure delle pubbliche istituzioni nella promozione del sentimento democratico e antifascista, un dovere che deriva loro dalla Costituzione e dalle leggi, qualunque siano le combinazioni politiche che al momento le amministrano. Per quanto riguarda l’Anpi continueremo il nostro lavoro per costruire e rafforzare su questi valori la più larga unità antifascista, al di là delle differenti appartenenze politiche e culturali, se ricadenti nel mondo democratico, come abbiamo sottolineato agli “Stati Generali dell’Antifascismo Maremmano” svoltisi lo scorso 30 marzo a Grosseto.
20 giugno 2019.