ORBETELLO – «Ho ricevuto le prime copie di Melvina e appena le ho prese in mano ho capito che qualcosa era cambiato. Qui dentro ci sono tutta la fatica, le notti insonni, gli anni passati a provare e riprovare, il mostro con cui combatto ogni giorno, le delusioni ma anche la forza» a parlare è Rachele Aragno, la fumettista dal cui genio artistico è nata Melvina, la protagonista delle sue storie che ha dato il titolo al suo primo libro.
Rachele presenta la sua opera d’esordio “Melvina” all’Arfestival di Roma: «Melvina – racconta – è un libro che nasce quando ero molto piccola, dopo la morte di mio nonno. Mi sentivo sola e vulnerabile e avevo bisogno di un mondo dove rifugiarmi e ritrovare la serenità. Così è nata Melvina appunto, il mio alter ego, una bambina allegra, caparbia e con tanta voglia di crescere, e Aldiqua, un mondo fantastico in cui si ritrova a dover confrontarsi con pericoli ed esseri malvagi ma anche a far amicizia con personaggi bizzarri ma generosi. In fondo era quello che facevo anche io nella vita , mi destreggiavo tra cose belle e cose che lo erano molto meno: grazie al mio mondo immaginario però, avevo la possibilità di trovare la forza e andare avanti».
«Questo primo graphic novel interamente acquerellato a mano – spiega l’artista – è stato una grande sfida per me, ho imparato come si lavora con grandi professionisti e che la disciplina e la tenacia aiutano a superare i propri limiti, a rialzarsi con più motivazione. Per me questo non è solo un libro, ma la dimostrazione che non bisogna mai smettere di inseguire i propri sogni, sembra retorica ma è così, quando si crede in qualcosa e ci si impegna con tutto il nostro corpo, poi alla fine arrivano le cose belle».
«Se ce l’ho fatta io non è impossibile – conclude Rachele – poi ovviamente c’è bisogno di editori come Bao Publishing che credono in te anche quando tu non ci credi più». Da oggi Melvina è in esposizione all’Arfestival di Roma e tra sabato e domenica sarà la stessa artista a presentarlo ai visitatori della manifestazione.