FOLLONICA – «Il risultato di consumare il territorio sono centinaia di migliaia di metri cubi di acqua piovana che, ogni anno, anziché venire assorbita dal terreno a rimpinguare le falde acquifere, essere assorbita e traspirata dalla vegetazione, finisce direttamente nelle fogne, e da qui in mare» a dirlo Enrico Calossi, capolista di Follonica a Sinistra per Andrea Benini.
«Quando discutiamo di consumo del territorio – spiega Calossi – applichiamo una semplice operazione algebrica: moltiplicare gli ettari che nella storia Follonica ha dedicato all’asfalto e al cemento (per seconde case, ville, parcheggi, ippodromi, capannoni e strade) con la piovosità annua della zona: 700 mm per metro quadrato moltiplicato x 10, 20, 50, 100 ettari. E poi accadono le alluvioni, i danni per milioni, i sottopassi si allagano con frequenza annuale e, ben più grave, le falde acquifere vanno in sofferenza e si infiltra l’acqua di mare con conseguente disastro ambientale ed economico che ancora è difficile da quantificare, ma che valuteranno molto bene i nostri figli e nipoti. Ovviamente si tratta questo di un problema non solo follonichese, ma che riguarda tante città italiane, governate nella storia da amministrazioni di diversi colori: era proprio la cultura diffusa italiana del periodo ad essere amante del cemento e dell’asfalto. Adesso però basta così».
«Invece il programma elettorale proposto dal Centrodestra di Di Giacinto e Pizzichi ci è parso fin da subito un’operazione “vintage” – attacca il capolista – un volere tornare indietro nel tempo, con l’intenzione di continuare e amplificare questa volontà cementificatrice che fortunatamente, negli ultimi anni, con la Giunta Benini è stata in parte arginata. Invece le idee della destra sono di asfaltare superfici enormi per risolvere il problema parcheggi per quei 8-10 week-end di luglio e agosto e di progettare nuove strade e nuove aree residenziali, a tutto detrimento dell’integrità del territorio. Spesso ci hanno definito dogmatici, come se ciò fosse sinonimo di irragionevolezza. Invece il profilo dei candidati di Follonica a Sinistra, dimostra esattamente il contrario: siamo persone immerse nel tessuto sociale, nel mondo del lavoro, che fondano nel dialogo e nella ricerca di un compromesso il proprio pane quotidiano».
«Ma è vero – conclude Calossi – tra i pochi dogmi che abbiamo, oltre al lavorare duro, alla lotta alle ingiustizie, e all’onestà, c’è anche una forte avversione a quel consumo di territorio feroce e cieco, che negli ultimi anni ha visto Follonica raddoppiare la propria superficie senza modificare minimamente il numero di abitanti. Perciò, una forza di sinistra, utile e unita, come Follonica a Sinistra, pensa che l’unica soluzione sia rilanciare un’edilizia di qualità, rivolta al risparmio energetico, e alla riqualificazione e ristrutturazione dell’esistente, in ogni parte della città, non solo nel centro. Per questo apprezziamo e vogliamo rafforzare il percorso di cambiamento già intrapreso dall’amministrazione di Andrea Benini. E che invece un’eventuale giunta Di Giacinto – Pizzichi ci sembra ancora lontana dal pensare.