FIRENZE – “Oltre a simboleggiare la nostra regione, il Pegaso impresso su questa medaglia è una efficace descrizione dell’Arma dei Carabinieri: la vitalità e la forza del cavallo, unite alla capacità di volare alto, di elevarsi, di superare qualsiasi ostacolo terreno, sono qualità senz’altro possedute dai militari dell’Arma”. Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nel consegnare al generale Giovanni Nistri la medaglia d’oro della Regione Toscana (il “Pegaso“) nel ventennale della fondazione della “Legione Carabinieri Toscana” (1 settembre 1992).
Aggiunto come “tutti i cittadini toscani vi sono grati per il vostro prezioso e insostituibile contributo al mantenimento dell’ordine pubblico, alla coesione sociale e all’affermazione della cultura della legalità”, Rossi ha ricordato “il sacrificio estremo della vita” affrontato dal carabiniereAntonio Santarelli deceduto lo scorso maggio, dopo un anno di coma, a seguito delle violenze subite da un gruppo di giovani nelle campagne di Sorano.
Rossi ha poi sottolineato diversi aspetti nell’attività dell’Arma in Toscana precisando come il riconoscimento formale assegnato dalla Regione intende anche sottolineare “l’impegno sociale svolto dall’Arma”, compresi gli interventi in casi di calamità naturali ed emergenze
Nel ringraziare per il riconoscimento (“oltretutto oggi è l’anniversario esatto della istituzione, nel 1814, del Corpo dei Carabinieri Reali”), il generale Giovanni Nistri ha sottolineato come la motivazione del premio non abiti soltanto nei dati (“di per sé privi di calore”) sulle attività di repressione dei reati, ma risieda anche nella “conferma circa la struttura capillare dei Carabinieri” (presenti, in Toscana, con 10 comandi Provinciali e 329 Stazioni. Solo 41 i Comuni toscani che non vedono a presenza di una stazione CC mentre da settembre saranno 54 le stazioni CC che vedranno incrementi di organico).
I carabinieri – ha aggiunto il generale Nistri – “costituiscono il terminale spesso informale, comunque indispensabile, nella rete di protezione sociale”. E ciò con “senso di saggezza, impegno, buona volontà, attitudine all’ascolto, etica della responsabilità”.
Ricordato come la maggioranza dei carabinieri operanti in Toscana non sia nativa della regione, Nistri ha concluso con un “siamo tutti toscani perché questa terra ci ha accolto e perché abbiamo modo di conoscere le genti toscane. Siamo l’Arma dei toscani”.
La cerimonia, iniziata con l’inno d’Italia, è stata anche caratterizzata da un minuto di raccoglimento, segnato dal suono della tromba, in ricordo dei militari caduti in Toscana nello svolgimento del loro servizio e per i civili vittime di gravissimi incidenti e dei disastri che hanno colpito la Toscana negli ultimi anni.