GROSSETO – “Sulle Province, Di Maio fa propaganda becera: non è una questione di poltrone ma di utilità di un Ente che è baluardo per la sicurezza dei cittadini” a dirlo il presidente della provincia di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“È intollerabile – prosegue il presidente – che, ancora una volta, Di Maio usi le Province come terreno di scontro tanto populista quanto facile, ora addirittura contro il suo alleato di Governo, mentre invece il suo movimento lavora alla riforma dell’Ente. Il vicepremier deve vergognarsi di strumentalizzare politicamente una battaglia che non ha nulla a che vedere con le poltrone e che è, invece, democratica e che ha al centro la sicurezza dei cittadini. Le Province sono l’unico baluardo rimasto, seppur nella drammatica penuria di risorse economiche ed umane, nel garantire coordinamento tra i Comuni, qualità della viabilità e dell’edilizia scolastica”.
“Nello scadere nella solita propaganda becera – aggiunge Vivarelli Colonna – Di Maio, tra l’altro, dimostra di non sapere nemmeno l’impegno del suo Governo riguardo alla riforma degli enti territoriali. Pare, infatti, non conoscere il lavoro portato avanti, negli ultimi otto mesi, dal suo vice ministro all’Economia, Laura Castelli, che siede al tavolo per la riforma degli Enti locali e che è convinta che così come sono oggi le Province non funzionino. Sulle Province, è necessaria, infatti, una riforma seria che, innanzi tutto, restituisca ai cittadini la capacità decisionale, il diritto di voto che è stato loro sottratto. Questa non è solo l’opinione del presidente della Provincia di Grosseto ma è anche la precisa posizione di Upi nazionale, enunciata più e più volte, anche recentemente in un documento programmatico ove questa linea è sancita in maniera chiara ed inequivocabile”.
“È l’opinione di tanti costituzionalisti – sottolinea il presidente – che parlano di una legge Delrio miope e scellerata; è l’opinione anche della Lega, che è al Governo e che conosce, per esperienza maturata nell’amministrare i territori, le esigenze di quelle zone complesse e composite, che caratterizzano il nostro Paese. È opinione del sottosegretario all’Interno Stefano Candiani, che sta lavorando al nuovo assetto degli Enti locali. È opinione del Presidente della Repubblica e, come se non bastasse, addirittura di Papa Francesco che, proprio lo scorso sabato, ha ricevuto i Presidenti di Provincia e ha auspicato che le Province possano diventare un presidio per la cura della Casa comune. Semplificazione e risparmio sono state le bandiere che molti partiti nazionali hanno sventolato per sostenere l’abolizione della Provincia, capro espiatorio più facilmente sacrificabile degli sprechi regionali e ministeriali”.
“A cinque anni da quella decisione – conclude Semplificazione e risparmio sono state le bandiere che molti partiti nazionali hanno sventolato per sostenere l’abolizione della Provincia, capro espiatorio più facilmente sacrificabile degli sprechi regionali e ministeriali. più che risparmi quello che salta all’occhio è la totale mancanza di indirizzo e programmazione di un delicato passaggio di riordino amministrativo. A pagarne il prezzo sono stati dipendenti, servizi e, ancora più preoccupante, la sicurezza dei cittadini. Dopo la bocciatura del referendum sulla riforma costituzionale, è necessario innanzi tutto ammettere un errore: abolire questi Enti è stato gravissimo dal punto di vista strategico, organizzativo, rappresentativo, democratico. Ripartiamo, perciò, dalla volontà popolare e dall’elezione diretta da parte dei cittadini dei pronti rappresentanti in Provincia. Di Maio dovrà mettere da parte i suoi argomenti populisti e, per una volta, provare a dare una risposta concreta ai territori».