GROSSETO – Cgil, Cisl e Uil insieme alle rispettive categorie dei pensionati – Spi, Fnp e Uilp – danno il benvenuto al nuovo direttore generale della Azienda Usl Toscana Sedest, chiarendo che «si aspettano un atteggiamento diverso da chi lo ha preceduto».
«Con piacere le diamo il benvenuto alla Direzione generale della Sudest – scrivevano a D’Urso subito prima di Pasqua i segretari di Cgil, Cisl e Uil, insieme a quelli di Spi, Fnp e Uilp – azienda grande, eterogenea e sicuramente impegnativa. Lo facciamo in un momento importante, in special modo per sanità grossetana, che sabato scorso ha inaugurato la nuova ala del presidio ospedaliero del Misericordia. Struttura importante che porterà beneficio ai cittadini grossetani e non solo, e che innalzerà ancora il livello qualitativo, già buono, della nostra sanità ospedaliera».
Cgil, Cisl e Uil, però, non si limitano al benvenuto. «Fare gli auguri al nuovo Dg in un contesto come questo – aggiungono – potrebbe significare veramente (come noi ci auguriamo) partire con il piede giusto anche nei necessari rapporti sindacali. Non deve sorprendersi, caro direttore, dell’uso del condizionale – spiegano – ma la storia recente dei rapporti tra le nostre organizzazioni sindacali e quelle dei pensionati con l’Azienda che lei si appresta a governare non sono stati facili».
«I nostri “dissapori”, o meglio il diverso modo di interpretare i “bisogni sanitari” – sottolineano i sindacalisti – non originano solo dai ruoli diversi che ci competono, ma anche e soprattutto dal giudizio su cosa debba essere la sanità. Noi crediamo, così come la normativa regionale toscana prevede, che un buon sistema sanitario debba rispondere in maniera armonica ed uniforme, ed in ogni ambito, ai bisogni di tutti i cittadini. Questo dicono le norme. In questi ultimi anni, invece, abbiamo assistito all’aumento di un pericoloso divario tra sanità ospedaliera e sanità territoriale, con la mortificazione delle esigenze sanitarie dei territori». Motivo per cui, prosegue la lettera, «non ci tranquillizzano le notizie giornalistiche di questi giorni sull’accordo tra la Asl Sudest e il Coeso- Società della salute. Di quest’intesa, infatti, non conosciamo i contorni né la filosofia di fondo che l’ha originata. Per quanto ci riguarda siamo fermi al report che ci fu consegnato al termine dell’ultimo incontro che abbiamo avuto con l’Azienda nel giugno dello scorso anno che, al riguardo, prefigurava scenari diversi».
«Ci perdonerà quindi la prudenza, dottor D’Urso, ma per formazione culturale siamo abituati a giudicare i risultati concreti in riferimento ai problemi dati. Ci auguriamo quindi di poter avere con in tempi brevi un confronto a tuttotondo sulle politiche sanitarie della Asl Sudest per il territorio grossetano, con particolare riferimento alla medicina territoriale».