GROSSETO – E dopo la giornata di mobilitazione di oggi in Camera di commercio arrivano i primi commenti di politica e associazioni di categoria.
Il senatore Mario Lolini scrive al presidente Riccardo Breda: «Vi ringrazio per l’invito ricevuto per parlare di argomenti così importanti per il nostro territorio. Purtroppo impegni parlamentari impellenti mi trattengono a Roma ed affido il mio intervento a questa lettera. Credo che lo sviluppo della Maremma non possa che passare attraverso tre volani: agricoltura, turismo e industria».
«L’agricoltura è un settore fondamentale per la nostra terra. La sua vocazione agricola e le sue eccellenze sono riconosciute a livello nazionale ed internazionale, il settore evidenzia notevole capacità di export. Chiaramente c’è da fare di più e, proprio di recente, il Governo si è impegnato con 100 milioni di euro di cui andrà, in parte, a beneficiare il nuovo distretto agroalimentare Toscana Sud con somme che saranno importanti per le nostre aziende. Il Ministero dell’Agricoltura e del Turismo sta incentivando in maniera massiccia i contratti di filiera che possono rappresentare un ottimo investimento per le imprese del settore, così come il Parlamento è intervenuto nei giorni scorsi per approvare le misure del “decreto emergenze”. Occorre fare di più? Sicuramente e, nel mio ruolo di vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, cercherò di ascoltare il territorio e di essere un tramite con Roma su cui contare».
«Il turismo è un altro settore su cui dobbiamo poter investire e farlo sempre meglio – prosegue Lolini -. La destagionalizzazione appare inevitabile per attrarre nuovi utenti, soprattutto stranieri, ed attivare investimenti importanti. Qui serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti: della politica e delle imprese. Occorre valorizzare al meglio quello che la Maremma ha da offrire, anche nella diversificazione dell’offerta. Da quella costiera a quella collinare e montana, dal turismo enogastronomico a quello sportivo. Il nuovo ponte sull’Ombrone, inaugurato nei giorni scorsi insieme ai collegamenti ciclopedonali con la città, può rappresentare un simbolo di questo rilancio connesso a quella mobilità dolce che tanto è ricercata soprattutto dai paesi del Nord Europa. Un’opera che va a beneficio di tutta la Maremma. A questo punto dobbiamo essere in grado di promuovere il nostro territorio attivando quelle forme di promozione che siano al passo con i tempi, ma anche di farci trovare preparati di fronte alle richieste dei turisti».
«L’industria è e deve rimanere un motore di sviluppo del nostro territorio. Lo è perché il polo chimico di Scarlino rappresenta una realtà importante, di livello internazionale, con fatturati che non possono essere sottovalutati. Non va poi dimenticata l’incidenza che ha il polo industriale sull’economia locale grazie ad un elevato numero di lavoratori che vi sono impiegati sia direttamente che attraverso l’indotto. Sono convinto che sul polo chimico si debba investire e si debba puntare. La Maremma dovrà chiaramente superare il suo gap infrastrutturale che si traduce, principalmente, nel Corridoio Tirrenico. Mi sto personalmente impegnando con il Governo per raggiungere l’obiettivo della realizzazione del tratto di 12 km di Capalbio a quattro corsie e per la messa in sicurezza dell’Aurelia a sud di Grosseto. Il progetto, condiviso dal territorio, deve essere ripreso per dare finalmente le risposte attese da cinquant’anni dalla nostra provincia. A Nord, accanto alla risistemazione diventa fondamentale il collegamento, in parte realizzato ed in parte da realizzare, con il porto di Piombino, altra infrastruttura che deve essere sempre più di riferimento per la Maremma».
«Per chiudere credo che anche a livello politico si debba ragionare maggiormente di squadra e di territorio. Solo così possiamo raggiungere i risultati sperati. Le troppe divisioni che in Maremma si sono registrate ci hanno, nel corso dei decenni, penalizzato. Stare tutti allo stesso tavolo, politica, mondo produttivo, associativo e sindacale, rappresenta l’unica ricetta per far sentire la nostra voce e poter ottenere quanto auspicato. Partendo dalle risorse necessarie per permettere alla nostra economia di ripartire» conclude Breda.
Anche il presidente di Confesercenti, Giovanni Caso, presente e tra i promotori della giornata di mobilitazione, interviene: «Tutti i dati di cui possiamo disporre evidenziano uno stato avanzato di crisi a partire da quello demografico a quello del numero delle imprese, basti pensare che non abbiamo ancora superato il numero delle imprese esistenti antecedente al 2009, con particolari difficoltà nel settore dell’artigianato, del commercio, e del settore edile. E con manifeste difficoltà anche nell’ambito manifatturiero. Registriamo un calo del prodotto interno lordo e dei redditi pro capite, tutti aspetti che non possono essere colmati da un incremento, purtroppo modesto, dei flussi turistici nelle loro diverse articolazioni. In sostanza possiamo annoverarci tra le province nella parte più bassa della graduatoria nazionale».
«L’obiettivo principale è quello di rilanciare l’occupazione in tutte le sue forme affinché la redditualità dell’area grossetana e della provincia ritrovi slancio e competizione – afferma il presidente provinciale di Confesercenti Giovanni Caso -. Quindi il lavoro deve stare al centro della nostra iniziativa. Non a caso questo insieme di aspetti ha trovato il sostegno (per la prima volta nella storia di questa realtà) di organizzazioni imprenditoriali e di quelle sindacali».
L’iniziativa ha adottato un’articolata e completa piattaforma rivendicativa suddivisa in vari ambiti di intervento, che riguardano: infrastrutture, attrazione degli investimenti, il lavoro e la formazione, e l’insieme dei settori economici e produttivi. I primi due temi sono sicuramente quelli da cui si dovrà partire.
«Giusta la proposta di una cabina di regia che coinvolga rappresentanti del Governo e della Regione e che prosegua l’iniziativa oggi intrapresa così da ottenere risultati sul tema delle infrastrutture e per l’attivazione di tutti gli strumenti disponibili per favorire nuovi insediamenti produttivi – prosegue Caso -. La Confesercenti Grosseto, nelle sue varie articolazioni, manifesta il proprio pieno sostegno affinché i problemi condivisi e denunciati trovino al più presto una loro soluzione e chiede alla politica la stessa unità dimostrata dalle associazioni di categoria e dai sindacati, oltre i colori politici».