MONTEROTONDO MARITTIMO – Si chiama MUBIA è il nuovo spettacolare Museo delle Biancane di Montetorondo Marittimo, un vero gioiello di tecnologia e innovazione pronto a diventare uno dei luoghi simbolo del Parco delle Colline Metallifere.
All’inaugurazione erano presenti insieme al sindaco Giacomo Termine, il presidente del Parco delle Colline Metallifere Lidia Bai e il consigliere regionale Leonardo Marras. Prima del taglio del nastro si è esibito à il corpo bandistico La Rinascente. In pochi minuti sono stati centinaia i visitatori che hanno scoperto le aree espositive del museo.
Il Mubia è stato commissionato dal Comune di Monterotondo Marittimo: “È una grande operazione culturale – afferma il sindaco Giacomo Termine – non solo per il nostro territorio ma a livello nazionale. In anni in cui si parla di tagli alla cultura, Monterotondo Marittimo investe nella nascita di un nuovo museo, credendo nell’importanza della divulgazione scientifica, anche utilizzando le più innovative tecnologie, come la realtà immersiva. Un omaggio a quella parte d’Italia che crede ancora nell’importanza della diffusione del sapere, nella salvaguardia dell’ambiente con scelte sostenibili, e nella valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e artistico del nostro straordinario Paese”.
Il Mubia ha il compito di svelare cosa avviene nel sottosuolo: le cause sotterranee che determinano la geodiversità di un luogo così speciale e unico come il Parco delle Biancane. Il progetto di allestimento è stato curato dall’architetto Marco Del Francia, che si è ispirato alla metafora letteraria come forma di narrazione museografica. “Realizzare il Mubia all’interno dell’ex Centrale dei Lagoni Boraciferi – spiega Marco del Francia – significa stringere ancor più il legame tra le manifestazioni geotermiche delle Biancane e le testimonianze storico-industriali dello sfruttamento del fluido endogeno da parte dell’uomo. Viaggio al centro della terra di Jules Verne, e Viaggio allucinante di Richard Fleischer, sono state le suggestioni maggiori che ci hanno indotto a inventare anche noi una geonave per esplorare il sottosuolo delle Biancane: una sfera nera, misteriosa, di grande impatto emotivo, al cui interno è possibile compiere un viaggio multimediale alla scoperta delle peculiarità geologiche che stanno al di sotto dei nostri piedi”.
Il progetto scientifico è stato curato da Alessandra Casini, direttore del Parco delle Colline Metallifere e da Armando Costantini e Giancarlo Pagani dell’Università di Siena. Gli allestimenti sono realizzati da 490 Studio srl, Space e Quadricomia. “Il debutto in società di un museo che si è realizzato è sempre emozionante – commenta Roberto Cena, museografo di 490 studio – Ma nonostante il nostro portfolio annoveri allestimenti di rilevanza internazionale, come il Mauto, Museo dell’automobile di Torino, il Muse, Museo delle scienze di Trento e Romeo & Juliet Experience di Verona, l’inaugurazione del Mubia è per noi un traguardo esaltante. Perché un museo così complesso e innovativo ha richiesto il lavoro di tutto il nostro team: per oltre un anno abbiamo masticato geologia e respirato zolfo. E per mesi siamo stati cittadini adottivi di Monterotondo Marittimo, collaborando efficacemente con il progettista, il comitato scientifico, la direzione lavori e l’Amministrazione comunale committente. Perciò, come capogruppo dell’Ati che, con Space e Quadricroma, l’ha forgiato, siamo fieri di presentare al pubblico il nuovo GeoMuseo delle Biancane. Un allestimento che auspichiamo possa diventare un punto di riferimento per la comunità locale e un’attrazione per turisti italiani e stranieri”.