GROSSETO – La realizzazione del ponte ciclopedonale equestre sull’Ombrone nel Comune di Grosseto “rappresenta un traguardo molto importante per lo sviluppo in chiave sostenibile del nostro territorio al quale si è arrivati grazie alle amministrazioni che hanno lavorato con impegno e serietà al fine di individuare questa soluzione. Legambiente ha da sempre sostenuto con determinazione il progetto del ponte, rappresentando un’infrastruttura strategica per una Maremma che deve sempre di più puntare sulla mobilità dolce e favorendo il collegamento con il Parco della Maremma.La realizzazione del ponte sull’Ombrone inoltre consentirà alla Maremma di diventare soggetto protagonista della ciclopista tirrenica, un’opera all’avanguardia per la ciclabilità che collegherà la Liguria al Lazio, passando dalla Toscana”.
“Il ponte sull’Ombrone – hanno dichiarato Angelo Gentili e Fabio Tognetti rispettivamente rappresentante della segreteria nazionale di Legambiente e responsabile mobilità di Legambiente Toscana – segna un ulteriore punto a favore della Maremma che sta andando con forza nella direzione della sostenibilità a trecentosessanta gradi. Scegliere di investire risorse ed energie in opere come il ponte sull’Ombrone e la ciclopista tirrenica significa avere chiaro il fatto che solo attraverso la sostenibilità il territorio potrà davvero crescere. Finalmente – continuano -, anche in Maremma si potrà parlare di turismo sostenibile e, più nello specifico, di cicloturismo, contando su un’opera che ha il compito di rappresentare l’arteria principale di una zona tra le più amate dei turisti a due ruote. Quello di oggi rappresenta senza dubbio un evento epocale attraverso il quale la Maremma potrà divenire capitale nonché punto di riferimento della ciclabilità.
“Proprio in merito al cicloturismo, è utile ricordare che, come dimostrano i numeri, si tratta di uno degli ambiti più produttivi dell’industria turistica. Secondo i dati presentati da Legambiente al Bike Summit 2019, il cicloturismo unisce l’Italia e la bicicletta e si conferma uno straordinario strumento per rivitalizzare i territori, il commercio e la cultura. C’è una crescita esponenziale di chi sceglie di trascorrere vacanze pedalando nel nostro Paese: le presenze cicloturistiche rilevate nel 2018 nelle strutture ricettive e nelle abitazioni private ammontano, infatti, a 77,6 milioni, pari cioè all’8,4% dell’intero movimento turistico nazionale. Per tale ragione, siamo certi del fatto che, non appena l’opera sarà completata, avrà tutte le carte in regola per rappresentare un vero e proprio volano per l’economia locale. Scommettere sulla mobilità dolce se, da una parte, significa adoperarsi in maniera concreta per combattere i cambiamenti climatici e diminuire in maniera drastica le emissioni, dall’altra rappresenta un modo salutare e a dir poco piacevole di vivere i territori e fare turismo”.
“Sarà fondamentale però realizzare un collegamento tra il ponte e Marina di Grosseto, perché è logico aspettarsi che nel periodo estivo un gran numero di cicloturisti, partendo da Principina a Mare, Marina di Grosseto e da Castiglione della Pescaia, vorranno visitare il Parco della Maremma. Il percorso pianeggiante, il paesaggio ameno e le distanze brevi, infatti, renderanno questa possibilità molto allettante anche per i ciclisti occasionali e per le famiglie: da Castiglione i chilometri sono infatti 19, da Marina 11 e da Principina addirittura meno di 8. Ma per raggiungere il ponte, in assenza di un percorso idoneo, si riverseranno necessariamente sulla Strada provinciale della Trappola, con seri rischi per la loro sicurezza: la strada infatti ha una carreggiata stretta ed è un lungo, quasi ininterrotto, rettilineo, che le auto percorrono ad andatura sostenuta. Inoltre, nel periodo estivo, è molto trafficata. La soluzione – concludono Gentili e Tognetti – è quella di realizzare un percorso di collegamento ciclopedonale tra il ponte e Principina sicuro, attrattivo e funzionale alla Ciclovia Tirrenica. Siamo consapevoli che questo non potrà avvenire nell’immediato e per questo motivo, in attesa di trovare le risorse per la sua realizzazione, chiediamo che si studino soluzioni temporanee, per esempio riducendo i limiti di velocità sulla strada della Trappola, o percorsi alternativi, al fine di ridurre i rischi di incidentalità.”