FOLLONICA – «Gli splendidi murales in corso di realizzazione sulle mura esterne di alcuni edifici del comprensorio Ilva sono vere e proprie opere d’arte (leggi: L’Ilva si trasforma in un museo a cielo aperto con i murales di “Urban art city” fotogallery) e nessuno intende metterne in discussione il valore. Impossibile, invece, non contestare l’opportunità da parte dell’amministrazione comunale del sindaco uscente Andrea Benini di investire una quantità importante di risorse pubbliche – undicimila euro, almeno secondo quanto riportato dai media locali – in un progetto rivolto a un’area che avrebbe ben altre priorità». Così si legge nella nota di Massimo Di Giacinto, candidato sindaco del centrodestra a Follonica.
«Il comprensorio Ilva è il cuore di Follonica e lì ha sede la memoria storica della nostra città: una memoria mal tutelata, visto che lo splendore di pochi edifici-gioiello è accompagnato dal degrado e dall’abbandono che dominano l’intera area. Vecchia scuola media compresa. Qui non si tratta di populismo, ma di semplice buon senso e di capacità amministrative: proviamo a chiedere alle famiglie degli alunni che frequentano quella scuola media se sono felici dello stato delle aule, dei banchi, delle sedie, delle dotazioni didattiche, dell’illuminazione. Facile immaginare la risposta. Facile per tutti, evidentemente, ma non per la giunta uscente. È come decidere di appendere un bellissimo quadro in una casa sporca che cade a pezzi».
«Magari quelle risorse, visto che erano disponibili, l’amministrazione comunale avrebbe potuto spenderle meglio: dando la priorità alla riqualificazione degli edifici, dei percorsi pedonali e del verde, alla realizzazione del parcheggio antistante il Teatro Fonderia Leopolda. E infine, se fossero avanzate risorse, si sarebbe potuto pensare ai murales. Qui nessuno contesta il valore artistico di quelle opere, né l’opportunità di investire nella cultura, risorsa cui è impossibile prescindere».
«Il punto è un altro: l’amministrazione comunale del sindaco Andrea Benini usa la street art per nascondere l’incapacità di programmare opere pubbliche in un’area i cui interventi risalgono ormai alle idee e alle risorse economiche reperite 15 anni fa, ai tempi dell’amministrazione Saragosa con il Piuss. E questo denota l’incapacità di governare della giunta Benini, che pretende di attribuirsi la paternità di scelte e risorse che si devono ad altri. Anche per il comprensorio Ilva è indispensabile un cambio di passo: la priorità è riqualificare l’area.