MASSA MARITTIMA – «Dopo aver fatto un po’ lo spettatore, molta gente mi ha chiesto ed invitato a rientrare in pista e dopo non breve riflessione ho accettato» a parlare della propria candidatura a sindaco è Fiorenzo Borelli di Massa Comune. «Ovviamente la decisione prevedeva alcune condizioni ed in particolare la ricerca di un gruppo di persone valide per costruire un progetto. Il reclutamento non è stato e non è facile per cui sto lavorando con impegno alla costruzione della squadra».
«In questo particolare momento della politica italiana, molti sono stati i cambiamenti e ancor di più sono cambiati i numeri delle forze in campo. Pur mantenendo lo spirito civico della lista non è possibile non vedere che cosa succede nei partiti e di conseguenza non è stato difficile notare il momento di particolare difficoltà del PD e lo smarrimento di tutti coloro che ne sono rimasti delusi così come è stato possibile vedere il crescente entusiasmo di forze crescenti. In questo quadro però noi dobbiamo pensare a Massa; lo stato di degrado è sotto gli occhi di tutti, non passi una sola volta di piazza illeso dai soli commenti: che desolazione, non c’è più nessuno, i negozi chiudono… Curare questo malato, senza star ad elencare le patologie, è impresa ardua e quanto meno di lunga durata e in ogni modo è impresa che deve essere affrontata da gente capaci».
«In una comunità dove il 45% è di ultrasessantacinquenni che non si sono mai occupati di politica, il 20% è di giovanissimi ancora poco consapevoli di ciò che li circonda e un’altra bella fetta di gente impegnata duramente alla propria vita lavorativa per tirare in fondo al mese, non è facile mettere insieme un gruppo che abbia tempo, capacità e voglia per occuparsi della gestione del proprio Comune e di conseguenza la costruzione del gruppo è lenta e attenta. Reclutare gente valida non significa escludere a priori persone che votano Lega, FI, Fratelli d’Italia, Repubblicani o che in passato hanno votato PD; serve reclutare persone serie che amino Massa e per essa vogliano lavorare. Tutte le polemiche ormai in atto, attacchi personali, reazioni isteriche, sono solo segni di debolezza, segnali che qualcosa potrebbe cambiare, mi verrebbe da dire segnali che indicano dei piccoli uomini. Lasciamo a chi vuol urlare la possibilità di farlo; noi continuiamo a lavorare per creare il nostro progetto senza rispondere alle provocazioni; i cittadini sapranno giudicare» conclude Borelli.