GROSSETO – “Sappiamo bene che la realtà occupazionale della provincia di Grosseto continua ad essere molto difficile e proprio per questo non accettiamo accuse nei confronti dei nostri giovani”. Fabrizio Milani, segretario generale della Cisl di Grosseto, commenta così la difficoltà di reperire personale denunciata a mezzo stampa, qualche giorno fa, da un’impresa del territorio.
“Il nostro è un mercato del lavoro piuttosto statico, in cui gli unici momenti di respiro sono legati alla stagionalità. La struttura produttiva e industriale è marginale rispetto al Pil prodotto in provincia ed è altrettanto chiaro che l’economia del territorio, se pur con punte di eccellenza, non può essere legata a un singolo settore produttivo: dobbiamo raggiungere un equilibrio tra i vari settori e fa sicuramente piacere venire a conoscenza di aziende che aumentano la propria produttività”.
“Chiunque voglia assumere dipendenti contribuisce alla ripresa occupazionale, ma stona leggere, in alcuni articoli che sembrano cartelloni pubblicitari, che i giovani a Grosseto non vogliano lavorare. È inaccettabile che passi questo messaggio perché abbiamo segnali evidenti che non sia così: lo dimostrano, per esempio, i numeri della recente borsa mercato del lavoro organizzata dall’ente bilaterale del turismo che ha accolto oltre 2mila giovani in cerca di lavoro”.
“Stonano certe affermazioni come stona leggere di retribuzioni inverosimili. Sappiamo invece che ci sono realtà dove si lavora dalle 7 del mattino alle 10 di sera, dove gli straordinari vengono retribuiti sotto forma di premi o, a volte, dopo anni. Sappiamo di realtà dove il periodo di prova è sinonimo di lavoro in nero e dove si rasenta, ogni giorno, il reato di mobbing”.
“La Cisl conosce bene le difficoltà del mondo del lavoro, che siano imprenditoriali o altro, ma crede che ci siano anche tutti gli strumenti per superarli: gli enti privati, come quelli bilaterali, e strumenti pubblici, come gli investimenti sulla formazione e sulla scuola. Non si troveranno sicuramente risposte immediate, ma si può superare la difficoltà espressa di recente da un imprenditore. Lo si può fare parlandone onestamente, ma senza offendere nessuno: soprattutto un territorio e i suoi lavoratori”.