GROSSETO – «La nuova legge regionale di riforma dell’edilizia residenziale pubblica è stata approvata ed è immediatamente operativa: sono previsti aumenti degli affitti, limitazioni nell’ospitalità e al sottoutilizzo» ad annunciarlo sono Claudio Trapanese e Luciano Ranocchiai, rispettivamente presidente e direttore di Edilizia Pubblica Grossetana, l’ente che gestisce gli alloggi popolari della Maremma.
«La Regione Toscana – spiegano i due dirigenti – ha previsto l’immediata applicazione della norma, senza considerare i numerosi punti da chiarire che stanno determinando non pochi problerni ai Soggetti Gestori del patrimonio, non ultimo ritardo nella predisposizione dei canoni del mese di febbraio. La precedente legge fu pubblicata nel 1996, dopo aver aspettato 22 anni per vedere ritoccati i canoni per le fasce più alte, la fascia dei meno abbienti era stata portata da 12 a 40 euro mensili nel 2015, si poteva prevedere un periodo di applicazione più graduale».
«La normativa si propone di rappresentare il punto di riferimento di tutto ciò che ruota intorno al mondo degli alloggi popolari – chiariscono presidente e direttore – investendo un po’ tutte le sue fasi, dalla predisposizione dei Bandi comunali per l’assegnazione degli alloggi alla modifica dei canoni di locazione, dalla gestione alla manutenzione fino a stabilire le forme di controllo e repressione della morosità e del sottoutilizzo. Consiglio regionale avrebbe potuto modulare nel tempo almeno l’applicazione di alcuni articoli più operativi quali il ricalcolo dei canoni e le limitazioni all’ospitalità, invece la norma, decorsi i 15 giorni dalla pubblicazione sul Burt, è diventata immediatamente operativa. Ciò ha costretto soggetti gestori ad attivarsi per applicarla già da febbraio e questo comporterà per gli oltre 3mila nuclei familiari presenti negli alloggi popolari un leggero ritardo nel recapito dei bollettini per il pagamento dei canoni mensili».
«Questi, tra l’altro – aggiungono Trapanese e Ranocchiai – subiranno, sempre a partire da febbraio, degli aumenti. Solo coloro che hanno redditi compresi nella prima fascia da zero a 6mila 525 euro (importo pensione sociale) continueranno a pagare 40 euro mensili. Anche per la seconda fascia, con redditi fino a 13mila euro, gli aumenti saranno limitati a solo coloro che pagavano il canone massimo che passerà da 76 a 80 euro, le maggiorazioni saranno quindi limitate per le fasce di reddito oltre 13mila euro e fino al limite della permanenza di 28mila 900 euro che aumenteranno mediamente del 4-5%. Regione Toscana ha comunque previsto forme di controllo tanto che l’eventuale maggiorazione non potrà superare il 25% dell’ultimo canone di gennaio 2019».
Secondo le stime dell’Epg, la prima applicazione per il mese di febbraio prevede che subiranno una variazione del canone 1200 nuclei familiari sui tremila alloggi assegnati, così suddivisi: 360 assegnatari collocati nella seconda fascia passeranno da 76 a 80 euro mensili; per 690 avremo incrementi variabili; per 150 l’aumento del canone sarebbe consistente ma contenuto dalla legge al 25%. Tutto ciò comporterà che il monte canoni del 2018 pari a 3mila 400 euro potrebbe aumentare di 140mila euro, pari al 4,1% del totale. Per questo il canone medio pagato in un alloggio popolare passerà da 95 euro del 201S a 99-100 euro del 2019.
«Un altro aspetto molto importante per gli assegnatari – dicono ancora presidente e direttore dell’ente – riguarda le variazioni legate alla possibilità di ospitare terzi nell’alloggio assegnato. Con la nuova norma si assiste ad una brusca sterzata. Se, infatti, in precedenza l’ingresso, anche di terze persone, era relativamente semplice, unico limite il sovraffollamento, con la nuova legge si è limitato a un anno l’ospitalità e peraltro con un aumento del canone del 25% che scatterebbe al 5O% in caso di permanenza oltre l’anno. Rimane inteso che chiunque sia inserito in un alloggio non acquisisce alcun titolo a permanere nell’alloggio nel futuro. La Legge regionale, inoltre, per la prima volta, cerca di contrastare il fenomeno del sottoutilizzo degli alloggi. Per una percentuale intorno al 8-10% nella Provincia gli alloggi occupati da 1 o 2 persone possono risultare in condizioni di sottoutilizzo. Poter spostare un nucleo in condizioni di sottoutilizzo in un alloggio adeguato permetterebbe di utilizzare quello grande per famiglie numerose».
«Senza entrare nello specifico del calcolo – spiegano i dirigenti – si deve pensare che una coppia che si ritrovi ad occupare un alloggio con 5 posti letto sta sottoutilizzando l’alloggio, in questo caso l’assegnatario potrebbe essere chiamato a corrispondere una maggiorazione, anche consistente, del canone. La Regione ha, comunque, posto in esser tutta una serie di garanzie per esempio la non applicazione nei confronti di soggetti ultrasettantenni o diversamente abili. Ulteriore contenimento degli aumenti per le prime due fasce di assegnatari. Infine l’aumento del canone scatta solo nel momento in cui viene proposta al “sottoutilizzatore un alloggio adeguato situato nella stessa zona di quello assegnato. I costi per il trasloco e l’attivazione delle nuove uteri, sono a carico del soggetto gestore. Si ricorda che a rnaggio, come in tutti gli anni dispari, inizierà la raccolta delle certificazioni circa i redditi percepiti nel 2018 da parte di tutti gli assegnatari per gli eventuali adeguamenti previsti per legge. La nuova legge prevede la presentazione anche dell’Isee».
«Per quanto riguarda il futuro prossimo – concludono Trapanese e Ranocchiai – si ritiene comunque che l’aumento dei canoni permetterà alla Società di programmare il surplus di manutenzione di quasi 100 alloggi che hanno subito ritardi a causa delle norme che regolano oggi gli appalti in Italia. La speranza è che una riforma degli appalti pubblici, con importanti semplificazioni, permettano nel rispetto della trasparenza una meno complicata scelta degli operatori. Dal punto di vista degli interventi il 2019 vedrà l’avvio di cantieri importanti. Un fabbricato in Follonica per 18 alloggi già aggiudicato, lo stesso per due edifici in Grosseto — Stiacciole per 20 alloggi, l’innovativa procedura di acquisto sul mercato e recupero di alloggi privati, in corso di conclusione, a Roccastrada per 12 alloggi ed a Santa Fiora per 4 alloggi. Non ultimo l’intervento, promosso da Epg Spa per il ceto medio, per la costruzione di 16 alloggi in via Orcagna a Grosseto. Meno immediati ma in corso di finanziamento un intervento per la creazione di 12 alloggi sempre in località Stiacciole e un edificio per 38 alloggi in via Sforzesca».