GROSSETO – Ci sono utensili, ma anche spezie o odori che le donne usavano in cucina e che in maremmano si chiamano in un modo preciso , che non ci si può sbagliare.
Per esempio, il mattarello usato per stendere la sfoglia (oggi purtroppo si fa sempre meno in casa), le nostre nonne lo chiamavano ranzagnolo. Oggetto con cui qualche volta le nostre nonne “minacciavano” noi ragazzotti quando si faceva troppa confusione: “Bada che se un na fai finita, piglio il ranzagnolo. Così ti fo smette io di ride!” In alternativa la “minaccia” poteva essere fatta tenendo in mano un mestolino o un ramaiolo (o romaiolo) usato in cucina per prendere il brodo. “Falla finita menzeghino che ti do una lecca co’ codesto mestolino!”
E a proposito di minestre: pe’ falle più bone ci si mette le verdure, la cipolla e un po’ di odori. Presempio (pe’ dilla sempre alla maremmana) un pochino di ramerino (cioè di rosmarino) ci sta proprio a pipa di cocco. Ma anche il perzemolo. E vediamo chi la fa piu bona di noialtri la minestra! Oh per die!
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