FOLLONICA – «L’ultima sentenza del Consiglio di Stato ha determinato un punto di svolta dell’infinita vicenda dell’inceneritore del Casone, è chiaro a questo punto che non è solo un intero territorio ad opporsi ma anche la legge rappresentata dalle istituzioni preposte nella loro libera capacità di giudizio garantita dalla Costituzione» lo afferma il coordinamento di Sinistra italiana Follonica e Scarlino. «E’ importante sottolineare questo punto perché personaggi guidati solo dalle ragioni del loro profitto hanno tentato pubblicamente di ridimensionare il ruolo e l’autorevolezza della sentenza».
«Ciò detto è chiaro che il convitato di pietra in questa discussione è sempre stata la “politica” regionale e anche provinciale che attualmente e nel recente passato ha disatteso le istanze dei cittadini che chiedevano controllo ambientale del territorio, bonifiche e una visione lungimirante del futuro, tale da garantire lavoro buono e duraturo a fronte di una promessa industrialista legata ad un impianto sconfitto già da molti anni dalla ruggine e dalle sue evidenti inefficienze tecnologiche».
«Il peso di questa battaglia è stato sostenuto negli anni dal comitato “No Inceneritore” per la parte civica e dai sindaci di Scarlino e Follonica per la parte amministrativa che hanno avuto la volontà di concentrare i loro sforzi congiuntamente con il comitato traendosi fuori da qualsiasi ingerenza politica, e lavorando per il territorio e il suo sviluppo – prosegue la nota -. Sinistra Italiana chiede che ci sia una presa di posizione chiara dei partiti che dia risposte coerenti con la volontà del territorio e con una soluzione a favore dei lavoratori dell’impianto presi in giro da promesse irrealizzabili».