GROSSETO – «Bene le stabilizzazioni, ma Sei Toscana deve continuare ad assumere e soprattutto deve riportare il bilancio in attivo» questo il commento del coordinatore territoriale di Forza Italia, Sandro Marrini, dopo l’annuncio dell’accordo siglato tra azienda e sindacati.
«Leggiamo con piacere delle 50 nuove stabilizzazioni di personale da parte di Sei Toscana, gestore del ciclo dei rifiuti per le province di Siena, Arezzo e Grosseto – spiega Marrini – ma la notizia non ci rassicura fino in fondo. Prima di tutto ci chiediamo quale sia il futuro di quei lavoratori che sono sempre senza contratto: all’appello infatti mancano ancora cento operai interinali, almeno in base a quanto sappiamo, che attualmente sono senza occupazione. Ricordiamo tutti il caos scoppiato a giugno a seguito delle dimissioni del presidente di Sei Toscana, Roberto Paolini: conti in rosso, socio pubblico (Comuni quindi che fanno parte di Ato Sud) messo in disparte, e un’attività che non corrispondeva agli accordi con i territori in cui opera la società».
«In ballo c’era e c’è un servizio pubblico – prosegue il coordinatore – appaltato con una gara finita sotto inchiesta, a una società che deve essere a maggioranza pubblica, nel frattempo affidata dal prefetto di Siena a tre commissari, su richiesta dell’Autorità nazionale anticorruzione. Insomma la situazione non è certo fuori pericolo e a subirne le conseguenze sono le Amministrazioni comunali che si trovano in difficoltà per la fornitura di un servizio che non corrisponde agli accordi. Ad agosto poi un altro annuncio choc: la società comunicava infatti il mancato rinnovo dei contratti ai lavoratori interinali, parlando di 250 operai che non avrebbero visto confermato il loro impiego. Sei Toscana si giustificò appellandosi al Decreto dignità, sostenendo che il nuovo contesto normativo non prevede una fase transitoria in cui poter riprogrammare l’organizzazione dei servizi».
«Una scusa non sostenibile tanto che poi la società ha fatto marcia indietro – dice ancora Marrini – tornando ad assumere i precari. All’epoca i rumor parlavano della volontà di Sei Toscana di lasciare da parte gli operai per appoggiarsi alle cooperative, azione che avrebbe portato sicuramente a un risparmio sulle uscite aziendali e rimesso in sesto un bilancio in rosso che fa pensare, considerata la quantità di denaro che i Comuni, e quindi i cittadini, versano alla società. E adesso spunta l’annuncio della stabilizzazione di altri 50 operai. Quello che oggi chiediamo al gestore dei rifiuti è quali intenzioni abbia per gli interinali rimasti ancora fuori dal piano assunzioni».
«Ma non solo – conclude Marrini – vorremmo anche sapere come stanno i conti dell’azienda. La situazione è sempre catastrofica come qualche mese fa? Sei Toscana, con l’attuale numero di operai, riesce a garantire i servizi per cui viene pagata dai Comuni di Grosseto, Siena e Arezzo? Quali sono i piani per il futuro? Pretendiamo delle rassicurazioni: troppo facile licenziare o non assumere per coprire le mancanze dovute a una cattiva gestione».