GROSSETO – «Al sindaco di Grosseto va senz’altro riconosciuta una notevole abilità nel cambiare le carte in tavola, come quando millanta condivisioni con le rappresentanze di categoria che invece, ormai da tempo, prendono pesantemente le distanze da tutte le sue scelte» a dirlo, in una nota è Manuele Bartalucci, vice segretario provinciale del Pd e consigliere comunale di Grosseto.
«Dai gazebo, dove anche Ascom Confcommercio, che non è certo pregiudizialmente ostile a questa amministrazione, non gliele ha certo mandate a dire – chiarisce Bartalucci – ai bandi pubblici, dove più volte è stato evidenziato come le sue scelte, o meglio quelle della lega del quale è ostaggio, abbiano assegnato solo 340.000 € di lavori ad imprese locali a fronte di 10 milioni di € totali, fino al regolamento per il decoro del centro storico, dove rivendica condivisione delle associazioni di categoria che, al contrario, lo hanno subito ripreso».
«Ma il massimo sfoggio della sua grande capacità di cambiare le carte in tavola – sottolinea l’esponente democratico – lo ha dato nel suo intervento sulle nuove soglie per gli affidamenti diretti e lo ha ancor più evidenziato nella nervosa risposta data al segretario provinciale del PD Ariganello. Il sindaco afferma, infatti, che finalmente si potranno tutelare le imprese locali grazie a queste nuove soglie, quando in realtà il codice degli appalti (sì, quello voluto dal Pd) già consentiva un’attenzione al territorio attraverso le cosiddette gare “negoziate”, per lavori fino a un milione di euro, invitando un numero ristretto di imprese, ma forse il Sindaco non lo sapeva, visto che non vi è mai ricorso, facendo sì, come già detto, che solo 340.000 € su 10 milioni siano rimasti sul territorio.10 milioni, per altro, per lo più conseguenza del bando delle periferie, che l’anno prossimo non ci sarà».
«Quindi – conclude Bartalucci – prima si mortificano le imprese locali per non aver voluto percorrere una strada legittimamente prevista dal codice degli appalti, bruciando tutte le irripetibili opportunità offerte dal bando delle periferie, poi si attacca il Pd, esaltando le nuove norme di affidamento diretto. Veramente impareggiabile.
Per il 2019 mi auguro che questa città e questa provincia comincino ad essere governate seriamente e come meritano. Perdere altre 11 posizioni per qualità della vita, come già successo nel 2018, la Maremma non può certo permetterselo».