FOLLONICA – «Nell’intervento di Silvio Passini diverse cose non tornano. Questa estate ci aveva detto di non essere più con noi. Adesso “chiude” l’esperienza come fosse cosa propria. Quantomeno, avrebbe potuto confrontarsi per rispetto di chi ci ha accompagnato in questi anni» così l’assessore Massimo Baldi e il capogruppo Ettore Chirici, che rappresentano Gente Follonica rispettivamente in giunta e in consiglio comunale, rispondono a Silvio Passini, che considera l’esperienza del movimento civico conclusa.
«Rispetto agli obiettivi iniziali – proseguono i due esponenti di GdF in. una nota – il ruolo di Gente di Follonica non ha ottenuto i risultati politici sperati. Potremmo elencare molte cose proposte e considerate dalla maggioranza, altre, troppe, invece inevase. Abbiamo certamente evitato l’errore di aver ritenuto la vittoria del centrosinistra nel 2014 come l’ennesima “cambiale in bianco”: la situazione generale e specifica era ed è così grave, il tessuto sociale ha così importanti segni di lacerazione e disgregazione che nessuno poteva e può illudersi di affrontare il governo locale senza innovazione. GdF è sorta per provare a dare questo contributo (o reputato tale) al governo di Follonica da troppo tempo insufficiente rispetto ai tempi ed ai bisogni. Se ci siamo riusciti solo in parte le colpe appartengono sia al modo di far politica delle forze di maggioranza, sia al nostro modo di muoversi, forse un po’ “aristocratico”».
«Però, con orgoglio – prosegue la nota – rivendichiamo di aver avanzato una quantità ampia di proposte, suggerimenti, idee, senza alcuna chiusura; abbiamo avuto momenti di condivisione più con settori della società e perfino con alcune forze di opposizione. Il principio del confronto, della priorità alle idee rispetto agli schieramenti, l’interesse generale superiore a quello di parte sono stati elementi costitutivi della nostra lista e dell’impegno in questi quattro anni. Ci siamo opposti ad alcune iniziative (esempio, il project financing dei parcheggi), abbiamo pressato per un equilibrio maggiore sulla politica culturale (gestione del teatro e mostre), per il recupero dell’evasione, per una politica diversa (fiscale e non solo) sulle seconde case; abbiamo proposto una strategia per Senzuno non fondata tanto sulla ztl, quanto su un progetto complessivo. Abbiamo insistito sulla questione di Montioni, sul promuovere il progetto per il verde, per le pinete (in primis sul Parco) e sulla Gora, sulla strumentazione per le politiche del turismo (vedi la costituzione dell’Ambito degli 8 comuni): su questi aspetti dei risultati si intravedono».
«Abbiamo rotto le scatole, con serietà e correttezza – conclude la nota – certamente non a sufficienza. Non siamo riusciti a far passare una visione strategica e “futuribile” per Follonica ed il territorio, questa è stata la nostra debolezza. Dagli errori e dagli insuccessi abbiamo tratto elementi per ragionare del nostro futuro.
Tutti noi riteniamo di dover superare l’esperienza di Gente di Follonica, ma la necessità di “qualcosa” di autonomo e caratterizzato per idee e progetti continua a persistere, oggi più di prima visto lo stato comatoso delle organizzazioni di sinistra. In questo, però, ci sta tutto, dall’ipotesi di una lista autonoma con un proprio candidato sindaco, come di concludere del tutto questa esperienza, provando a sostenere persone che riterremo meritevoli».