GROSSETO – 100 milioni di redditi imponibili non dichiarati, 17 milioni di Iva evasa. Sono solo parte di quanto emerso durante le 264 verifiche effettuate dalla Guardia di finanza di Grosseto durante i primi cinque mesi del 2012. Il bilancio è stato reso noto durante i festeggiamenti per il 238esimo anniversario della fondazione del Corpo. I casi più gravi hanno riguardato 32 “grandi evasori” che sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati tributari; 2,9 milioni è il valore dei sequestri patrimoniali già eseguiti o proposti ai fini del recupero delle imposte evase.
Un filone d’indagine ha riguardato una “frode carosello all’IVA” perpetrata grazie ad una complessa truffa organizzata mediante società “cartiere” create con l’unico scopo di emettere fatture false per aggirare il pagamento dell’Iva; in genere le transazioni riguardino più paesi europei. Questo genere di truffa in genere culmina con il rimborso dell’Iva assolto all’estero, Iva che però, di fatto, non è mai stata versata. La Guardia di Finanza ha denunciato per frode fiscale 22 soggetti per un ammontare di 2,2 milioni di euro.
Sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme gialle anche l’evasione cosiddetta diffusa (ossia che avviene sotto gli occhi di tutti). I controlli in materia di scontrini e ricevute fiscali eseguiti dall’inizio dell’anno sono stati 2 mila, il 17% dei quali è risultato irregolare. Maggiore è stata anche la collaborazione dei cittadini, che sempre più frequentemente chiedono la ricevuta, e, se non la ottengono, lo segnalano al 117. Questo genere di chiamate è infatti triplicato rispetto al passato. Ma la Finanza si è occupata anche di professionisti e dei redditi da lavoro autonomo: 8 milioni il reddito non dichiarato con 1,6 milioni di Iva dovuta. Per quanto riguarda il lavoro sommerso 12 le aziende che hanno impiegato personale irregolare o in nero.
Nella lotta allo spreco di denaro pubblico tre falsi poveri son o stati scoperti mediante i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate. I tre avevano autocertificato livelli Isee più bassi di quelli reali riuscendo così ad ottenere sconti e sussidi come un contributo per l’affitto o l’esenzione del ticket sanitario. Ammonta invece a 740 mila euro il danno erariale emerso dalle indagini delegate alla Corte dei Conti per spese inutili imputabili a tre amministratori pubblici.
La Guardia di Finanza ha messo a segno anche alcuni colpi alla criminalità organizzata: la lotta al riciclaggio di capitali sporchi si è tradotta in due indagini di polizia giudiziaria e nell’approfondimento investigativo di 12 segnalazioni per operazioni sospette, con importi e valori illecitamente trasferiti per 156.000 euro. Sono, invece 18 i soggetti denunciati per reati bancari, finanziari, societari e fallimentari. Sequestrati 2.500 prodotti con marchi contraffatti o non sicuri per la salute dei consumatori, con la denuncia di sette indiziati di reati. Quattro arresti per traffici di sostanze stupefacenti, con il sequestro di un chilo di droghe e la denuncia a piede libero di sette persone. Sequestrato denaro contante e bloccati conti correnti per circa 50.000 euro provento di spaccio.
«Fare di più e meglio il compito che ci è affidato, – ha affermato il comandante provinciale durante la cerimonia per il 238esimo anniversario del corpo – con intelligenza e buon senso, tenendo sempre e costantemente nella massima considerazione il rispetto dei diritti dei cittadini».