MASSA MARITTIMA – «Purtroppo, a discapito della collettività, anche stavolta la nostra segnalazione è risultata veritiera. Ci riferiamo all’ambulatorio di colposcopia dell’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima: per primi, a fine giugno, abbiamo segnalato che, con il pensionamento del ginecologo di riferimento, quel servizio sarebbe venuto meno e le cittadine dell’area nord della provincia avrebbero dovuto spostarsi nel capoluogo per poter fare l’accertamento». A parlare è Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia.
«Lo abbiamo detto in tempi non sospetti quest’estate, chiedendo un sostegno da parte delle Amministrazioni locali affinché intercedessero con l’azienda sanitaria per mantenere l’ambulatorio aperto. Eppure il sindaco di Massa Marittima, che ricordiamo è il primo responsabile della salute dei cittadini, ci ha tacciato di fare una politica urlata, di “creare un’immagine distorta, che alimenta la sfiducia della popolazione nei confronti di un’istituzione che, invece, assolve molto bene alla sua funzione” riferendosi all’ospedale Sant’Andrea, e ancora di essere degli stolti, cadendo in offese che forse potevano essere evitate».
«Ma siamo andati avanti, e il tempo purtroppo c’ha dato ragione. Di questi giorni la notizia che anche i sindacati lamentano il depotenziamento, che anche loro definiscono una chiusura di fatto, dell’ambulatorio di colposcopia, sottolineando come il medico andato in pensione avesse comunicato già da gennaio la sua decisione e che l’Asl avrebbe avuto tutto il tempo necessario per sostituirlo, mentre ha chiamato ad operare al suo posto un medico che non è specializzato in colposcopia».
«Quello che quindi sosteniamo da giugno è verità e non una frottola per fare allarmismi inutili. Lo chiediamo al sindaco di Massa Marittima che sin da allora ha sostenuto che l’ambulatorio sarebbe rimasto aperto, che i servizi del Sant’Andrea sono ottimali, che Forza Italia scredita solamente senza sapere. E così adesso le donne che hanno necessità di fare la colposcopia dovranno aspettare settimane prima di poter fare l’esame, perché già oggi sono quattro i mesi previsti d’attesa all’ospedale di Grosseto e con l’aumento delle pazienti si dilateranno inevitabilmente».