GROSSETO – I Piani urbani della mobilità sostenibile rappresentano uno snodo cruciale per il futuro delle nostre comunità e la città di Grosseto deve sentire forte la responsabilità di rappresentare un importante punto di riferimento in tal senso per tutta la Maremma e, più in generale, per l’intera regione. Coinvolgere nella realizzazione di questo strumento di pianificazione strategica cittadini e associazioni è ancora più importante, sia per riuscire ad intercettare le reali esigenze dei singoli, sia per sviluppare una sempre più elevata sensibilità nei confronti dei temi ambientali, partendo da una visione di sistema della mobilità urbana, sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. Integrazione modale, sviluppo della mobilità collettiva, pedonale e ciclabile, crescita della sharing mobility, razionalizzazione della logistica urbana, rinnovo del parco veicolare con mezzi a basso impatto ambientale ed elevata efficienza energetica: sono queste solo alcune della azioni che devono essere messe in campo per raggiungere l’obiettivo di vivere in città veramente all’avanguardia sotto il profilo della mobilità.
“Per Legambiente – dichiarano Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente e Fabio Tognetti, responsabile mobilità per Legambiente Toscana – il PUMS rappresenta un’ottima occasione per promuovere una mobilità, sia pubblica che privata, attiva e con mezzi a zero emissioni. E ci auguriamo che il contributo della nostra associazione possa rappresentare per il Comune di Grosseto un importante stimolo per guardare con decisione in questa direzione. Nel piano – continuano i due esponenti di Legambiente – dovranno essere compresi: la chiusura al traffico del centro storico e l’estensione della Ztl fino al primo anello viario fuori dalle mura, l’estensione delle zone 30 in alcune delle aree più significative della città allo scopo di diminuire incidentalità e garantire la sicurezza, il forte potenziamento della rete di piste ciclabili per consentire a Grosseto di diventare una città sempre più ciclabile sia in ambito urbano che nelle frazioni, la predisposizione di parcheggi scambiatori utili per diminuire notevolmente il flusso di traffico e incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e della bici in città, l’utilizzo di bus più piccoli con fermate più frequenti.
La città di Grosseto, grazie alla sua conformazione, ha tutte le carte in regola per divenire un modello regionale e nazionale in fatto di mobilità sostenibile e deve porsi come obiettivo già nel breve periodo la diminuzione delle auto circolanti, al fine di ridurre in maniera importante le emissioni climalteranti e generare un miglioramento complessivo della vivibilità della città. Aspetto da non sottovalutare – concludono Gentili e Tognetti – riguarda il fatto che il PUMS rappresenta anche l’occasione per ridisegnare lo spazio pubblico urbano in maniera partecipata e, dunque, tenendo conto delle reali esigenze di chi vive la città ogni giorno. Lo spazio urbano deve essere considerato un bene comune e, in tale ottica, le amministrazioni comunali devono riuscire a coniugare azioni volte al miglioramento del trasporto pubblico urbano con una visione complessiva di ampio respiro. Quelli proposti da Legambiente sono suggerimenti ed idee progettuali che ci auguriamo possano trovare applicazione pratica nel PUMS della Città di Grosseto alla stesura del quale diamo la nostra disponibilità a collaborare.”