ORBETELLO – «La decisione del Comune di Orbetello, che si apprende dagli organi di stampa, di aumentare la mensa per i non residenti appare giustificata soltanto da esigenze di cassa, ma a farne le spese, come sempre, sono i cittadini» a dirlo è Fabio D’Ubaldo, per i Cobas-Comitati di Base della Scuola di Grosseto.
«Aumentare il costo della mensa del 60%, passando da 69 a 110 euro, per i non residenti rappresenta un aumento sproporzionato – prosegue l’esponente Cobas – Se anche si tratta di una decisione deliberata lo scorso 31 marzo, essa è stata presa comunque dopo che le famiglie hanno iscritto i propri figli nelle scuole di Orbetello e che le mette di fronte al fatto compiuto. Si tratta di una scelta miope e poco lungimirante, che vanifica gli sforzi dell’istituzione scolastica per aumentare il numero degli iscritti. Una decisione che continua a scavare nel solco, che spesso accomuna amministrazioni di diverso orientamento politico, della penalizzazione dei servizi scolastici e che quest’anno ha già portato alla perdita di due posti di lavoro nella scuola dell’obbligo orbetellana, e altri ne potrebbe portare in futuro».
«Non sono accettabili, qualora confermati, né le giustificazioni addotte “lo fanno anche altri Comuni” né i suggerimenti proposti “chiedete un contributo ai vostri Comuni di residenza” – aggiunge D’Ubaldo – che si traducono in un “arrangiatevi, a noi non importa”. Né è accettabile, qualora confermato, l’atteggiamento ponziopilatesco della conferenza zonale dell’istruzione. Non vi è alcun dubbio che la decisione spetti ad ogni singolo ente, ma a che servono le conferenze zonali se poi le decisioni dei Comuni non sono coordinate e ogni ente va per conto suo? A farne le spese sono sempre i cittadini: i non residenti, che si vedono aumentare il costo, e anche i residenti, che vedono le scuole del loro Comune ridimensionarsi anno dopo anno».
«Altrettanto inaccettabile – dice ancora il rappresentante sindacale – è il rifiuto di ogni sorta di contributo con la motivazione che esistono scuole nel proprio Comune, come se non fosse abbastanza sofferta la decisione di far percorrere chilometri di strada ai propri figli per portarli a scuola nel Comune in cui si lavora. Se una decisione simile fosse applicata alla circolazione stradale, ai non residenti che transitano per le strade di Orbetello verrebbe chiesto di pagare un pedaggio, con un ridicolo effetto domino che porterebbe i Comuni limitrofi ad imitare il provvedimento, così come sta accadendo per la mensa scolastica».
«Una decisione che sa di Medioevo – conclude D’Ubaldo – quando per passare da un feudo all’altro era richiesto il pagamento di una gabella, una tassa. Orbetello e i pochi Comuni maremmani che hanno adottato delibere simili devono rivedere tale decisione e favorire l’iscrizione alle scuole del proprio territorio, non certo ostacolarle».