GROSSETO – A Grosseto a picco le vendite: il fatturato delle imprese crolla, nel primo trimestre 2012, dell’8,6%. Particolarmente disastrosa la situazione della piccola distribuzione con un – 10,8%. E’ quanto emerge dall’analisi congiunturale del settore commercio in Toscana relativa al trimestre gennaio-marzo 2012. «I consumatori maremmani – afferma il presidente della Camera di commercio di Grosseto Giovanni Lamioni – risentono pesantemente della situazione critica in cui versa il Paese, riducendo in modo marcato i consumi ed in particolare i beni ritenuti non indispensabili. La conseguenza è allarmante: il fatturato complessivo delle imprese commerciali grossetane crolla; -8,6% nel primo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Un risultato più negativo di 2,3 punti percentuali della media nazionale (Italia -6,3%) e del 3,2% del livello medio regionale (Toscana -5,4%); in Toscana, peraltro, la situazione di Grosseto risulta di gran lunga la peggiore tra le dieci province.»
Nel primo trimestre del 2012 il campione degli operatori commerciali della provincia di Grosseto dichiara nel complesso, rispetto allo stesso periodo Gennaio-Marzo dell’anno precedente, un marcato peggioramento del trend delle vendite negli esercizi al dettaglio, con un -8,6% a fronte di -3,7% riscontrato nell’ultimo trimestre del 2011. In più, a differenza di quanto registrato nelle indagini precedenti, Grosseto (-8,6%) supera in negativo non solo il valore medio della regione (-5,4%) ma anche quello di tutte le altre nove province toscane. Mai in oltre sette anni di osservazione del fenomeno, in Maremma, si sono manifestati risultati di una tale portata negativa. Prendendo a riferimento proprio il periodo dal 2005 ad oggi si nota che il piccolo commercio di vicinato (la cosiddetta piccola distribuzione) ha ridotto di circa il 30% il proprio giro d’affari, la media distribuzione di quasi il 23%. Mentre la grande distribuzione è riuscita comunque a raggiungere risultati positivi, incrementando seppur di poco più dell’1% i propri fatturati di vendita rispetto al periodo iniziale»
Crollano indistintamente sia il settore alimentare (-10,2%) che il no food (-10,1%). Il trend delle vendite negli ipermercati, supermercati e grandi magazzini (+0,3% sia per Grosseto che per la Toscana) risulta essere l’unico dato positivo; ciò invita a rinnovare l’ipotesi di un certo spostamento della clientela verso particolari tipologie di vendita. Indubbiamente, perlomeno nel caso degli esercizi della nostra provincia la “gravità” della crisi ha finito per aggredire soprattutto i piccoli settori, senza esclusione alcuna, e colpendo pesantemente anche quelli, come i generi alimentari, che almeno fino al quarto trimestre 2011 hanno, se non proprio tenuto, almeno contenuto le perdite.
Tra i tre distinti comparti quello che fa rilevare in assoluto il peggior risultato dal 2005 è il settore dei prodotti per la casa ed elettrodomestici (-12,6% per la provincia di Grosseto e -9,1% per la Toscana); che triplica, in negativo, anche il dato fatto registrare nel trascorso trimestre. Va un pochino meglio, ma non molto, stante anche le fiduciose attese riposte, a suo tempo, nei saldi di inizio anno, per il comparto abbigliamento ed accessori che con -8,7% risulta superiore di due punti al valore medio regionale (-6,7%). Tra gli imprendoitori è forte la preoccupazione e l’incertezza: solo il 13% di loro prevede uno sviluppo dell’attività (erano nelle due ultime indagini, nell’ordine, il 16% ed il 21%), il 77% una stabilità mentre il 6% la diminuzione; ed il 4% (in precedenza, rispettivamente, 1% e 2%) ritiene il probabile ritiro dal mercato.