GROSSETO – «Le manifestazioni antifasciste svoltesi in città l’8 settembre sono state entrambe un successo. Le stime ufficiali parlano di 1000 partecipanti tra la piazza dell’Anpi e delle altre Associazioni e il corteo di Maremma Antifa» a sottolineare il successo della giornata per dire no ai neofascismi è l’Anpi di Grosseto in una nota.
«Ma eravamo di più – chiarisce la nota – secondo il servizio d’ordine organizzato dal sindacato, che di queste cose se ne intende, nell’intero arco della manifestazione nella piazza Dante sono state presenti non meno di 800 persone: tutte grossetane e dei paesi della provincia, fatta eccezione per una delegazione arrivata da Siena con un pullman. E’ un fatto di portata storica, poiché in città non si erano mai visti tanti manifestanti contro il razzismo e il neofascismo e per la dignità dell’uomo. E saremmo stati anche più numerosi se avessimo manifestato unitariamente, dato che la divisione tra antifascisti ha disincentivato la partecipazione, così come il grande spiegamento di forze dell’ordine».
«Il nostro popolo vuole l’unità – sottolinea l’Anpi – come dimostra il grande afflusso di antifascisti maremmani sotto la statua di Canapone, dove si sono riunite più appartenenze culturali e politiche. Non dobbiamo deluderlo, cominciando dal modo come spenderemo il risultato raggiunto. Che è importante non soltanto per il numero dei partecipanti alle manifestazioni. In Piazza Dante c’erano le istituzioni pubbliche, Regione Toscana in testa, c’era la chiesa cattolica (la rappresentanza musulmana ha subito un contrattempo che ne ha impedito la presenza annunciata), c’erano i migranti, che per la prima volta hanno potuto parlare in pubblico della loro esperienza personale, portando testimonianze impressionanti. Con essi, oltre che con le religioni, intendiamo intensificare la collaborazione. Adesso dobbiamo produrre la massima apertura riconoscendo ad ognuno la propria identità».
«L’antifascismo è un campo fortunatamente largo e plurale – prosegue l’Anpi – ridurlo alla visione di una parte contro un’altra produce rotture ed è per questo un errore colossale. Se nella propria azione ingloba la dimensione politica e sociale, anch’esso si fa partito tra i partiti, non rappresenta più l’identità nazionale e perde di efficacia, mentre la situazione esistente reclama la promozione dei valori antifascisti e la mobilitazione di tutte le forze democratiche che si riconoscono nella Costituzione. Perciò faremo di tutto per superare le divergenze che si sono manifestate in questa occasione. Ma nella chiarezza».
«Il successo dell’8 settembre – aggiunge l’associazione dei partigiani – ci stimola a organizzare iniziative ancora più coraggiose, insieme con tutti i soggetti disponibili. Si avvicinano scadenze importanti, quali le elezioni europee e amministrative del prossimo anno. Tenendo ferma la distinzione tra antifascismo e lotta politica, che compete ai partiti, nella circostanza intendiamo sollecitare l’intero schieramento democratico a fare barriera contro il razzismo, il sovranismo e il neofascismo, mettendo in campo volontà politiche e atti che assumano come propri i principi della giustizia sociale e del lavoro, dell’uguaglianza e dell’accoglienza, della libertà e della democrazia, quali espressione di un umanesimo rinnovato contro la barbarie».
«Lo faremo anche chiamando entro l’anno tutti i democratici grossetani a ritrovarsi in una sede comune – conclude Anpi – avente il carattere degli “Stati Generali dell’Antifascismo”, per aggiornare la lettura del fenomeno e individuare le iniziative e i comportamenti più idonei a contrastarlo efficacemente».