GROSSETO – «Grosseto al centro considera la valorizzazione e la totale accessibilità e fruibilità delle Mura medicee il più importante ed impellente obiettivo strategico per il futuro della città» queste le parole della lettera aperta che l’associazione ha indirizzato alle massime autorità cittadine e all’Istituzione “Le Mura”.
«Dopo una gestazione di nove mesi – scrive Grosseto al centro – l’Istituzione Le Mura ha finalmente accolto le richieste dei cittadini, rendendo pubblici i risultati del questionario “Le Mura che vorrei”. Spiace constatare che abbiano partecipato soltanto 507 persone, pari a circa lo 0,6% della popolazione grossetana».
«La partecipazione è una cosa seria – prosegue l’associazione – ed è uno degli obiettivi preminenti dello Statuto del Comune di Grosseto. Perché le persone partecipino è necessario che siano adeguatamente informate, che si sentano coinvolte, che credano che il loro contributo conterà, che sentano che ciò che verrà realizzato è in parte anche merito e responsabilità loro. In tal senso, un questionario su internet, non può che rappresentare un aspetto minore di ciò che significa partecipazione. Essa dovrebbe essere promossa utilizzando al massimo i canali e i media a propria disposizione, organizzando incontri e occasioni di scambio che accompagnino i partecipanti a ponderare le proprie scelte, sfruttando anche le occasioni date da alcuni eventi pubblici che richiamano molte persone; non ultimo, incoraggiando il dibattito calcando quelle frequentate piazze virtuali che sono i giornali».
«La chiusura notturna delle Mura ha colto la nostra attenzione – aggiunge Grosseto al centro – con i 276 cittadini favorevoli e i 179 contrari nel questionario su internet. A tale proposito riteniamo necessaria una seria riflessione sulla possibilità, avallata da esperienze analoghe, che la chiusura notturna aumenti il degrado invece di diminuirlo. Per i malintenzionati, infatti, non sarebbe difficile entrare da varchi e anfratti, data la conformazione di un tale grande spazio, e fare i loro comodi totalmente indisturbati, vista la chiusura. Il cittadino vedrebbe i risultati, compresi eventuali atti vandalici, solo al momento della riapertura mattutina. Un “sì” o un “no” in un questionario su internet possono far compiere degli errori, se non sono il risultato di un confronto che conduce a delle scelte ponderate».
«I parapetti: con sorpresa apprendiamo che ci sarebbe un “problema di risorse” per la messa in sicurezza dei parapetti della cinta muraria e che l’Istituzione Le Mura fa appello affinché siano i cittadini a finanziare i lavori con un contributo complessivo di 50.000 euro – sottolinea la lettera – può saltare all’occhio l’analoga cifra di 49.000 euro quale contributo dato dall’amministrazione comunale a Grossetofiere SpA (Deliberazione di Giunta n. 69 del 21/02/2018) per la realizzazione in centro a Grosseto, oltre al prossimo evento natalizio, delle anteprime promozionali di tre eventi a pagamento tenutisi poi presso il Centro Fiere del Madonnino. Quei soldi sono stati individuati nel capitolo di bilancio “Promozione dello sviluppo turistico”. Le risorse per rendere accessibili e sicure le Mura ci sono, si tratta solo di scegliere come utilizzarle. A titolo di esempio, basterebbe voler destinare a tale proposito una parte dei proventi dell’imposta di soggiorno, anch’essa utilizzata ogni anno per finanziare diversi eventi turistici ma che consente di essere impiegata anche per manutenzione, fruizione e recupero di spazi e beni culturali quali le Mura medicee».
«L’illuminazione delle Mura è proprio grazie a questi proventi che, a seguito di ripetuti cambi di idea dell’amministrazione comunale, con un ritardo di almeno due anni rispetto a quanto si avrebbe potuto fare, vedrà forse la luce nel 2019. Un ritardo a nostro modo di vedere ingiustificabile, tanto più perché è stata disattesa la parola data ai cittadini insieme ad un atto amministrativo (Deliberazione di Giunta n. 13 del 18/01/2017)».
«Come ha sempre sostenuto e chiesto Grosseto al centro – conclude la lettera – prima e subito si avrebbe dovuto illuminare e mettere in sicurezza le Mura. A quel punto sì, che con la massima sicurezza e libertà, sarebbe stato possibile realizzare gli eventi su quello che riteniamo essere il più importante spazio cittadino potenziale sul piano turistico».