GROSSETO – Continua la polemica tra le varie anime della sinistra più radicale in merito alla manifestazione antifascista dell’8 settembre. Oggi ad intervenire sono il Partito comunista di Grosseto e l’Usb, l’Unione sindacale di base.
«Noi proponiamo una strada diversa dai tromboni che celebrano l’antifascismo dentro una politica consequenziale dei grandi capitali, delle grandi banche, della finanza – afferma il Partito comunista di Grosseto -. Questo è benzina per il fascismo. Il neofascismo non si contrasta andando solo a portare fiori ai cippi, si contrasta nei territori, contendendo le periferie e i giovani proletari con un’ideologia di lotta che è il comunismo. Non stando dentro le idee di una sinistra radical chic che promuove le lotte borghesi, ad esempio per i diritti individuali, e le sovrappone alle lotte sociali tra capitale e lavoro. Laddove si parla di una sinistra fucsia, i proletari vedono nei fascisti qualcuno di più vicino a loro. Se pensiamo di contrapporci al fascismo con tutto questo ciarpame radical-chic, che ha distrutto la sinistra, sbagliamo profondamente. Quando la lotta principale capitale-lavoro cessa di essere principale, anche quelle per i diritti dei gay, delle etnie, arretrano anch’essi. Puoi essere anche gay, se sei un gay ricco non hai problemi. La discriminante non è se sei gay, è se sei ricco o sei povero. Noi lavoreremo per contrastare realmente i fascisti, nelle scuole,nei luoghi di lavoro e nei quartieri popolari».
«Come Unione Sindacale di Base – afferma Fernando De Luca della federazione provinciale di Grosseto – teniamo a precisare che la nostra Federazione provinciale e regionale aderirà alla manifestazione indetta da Maremma Antifa per Sabato 8 Settembre, con partenza da piazza della stazione alle ore 16. Chiediamo pertanto alla sezione Palazzoli dell’ANPI di rimuovere la nostra adesione, mai arrivata formalmente, al presidio indetto dalla stessa associazione in piazza Dante nella stessa giornata di Sabato. Crediamo che l’antifascismo debba rimanere una condizione essenziale per l’organizzazione del sindacato di classe, con la presenza quotidiana sui posti di lavoro, nei territori e nelle periferie. Prima gli sfruttati».