GROSSETO – L’assessore provinciale alle politiche giovanili Tiziana Tenuzzo interviene nella polemica sulla festa della Birra. «Un centro storico è vivo sole se è vissuto. Sembrerebbe banale e scontata, questa affermazione, ma a giudicare dalle polemiche di questa settimana sorte riguardo alla Festa della Birra parrebbe il contrario. È bizzarro, perciò, dover ricorrere alla difesa d’ufficio di quello che dovrebbe essere la normalità, ovvero un centro di una città di 80mila abitanti che è animato di giorno da chi lavora e di sera da chi vuole divertirsi, con educazione e senza creare problemi.»
«Evidentemente di normalità, però, non si può parlare: – continua Tenuzzo – il centro della nostra città soffre di solitudine e di noia e a farne le spese, più che mai, sono i giovani, costretti a ciondolare nei bar o a perdersi in infiniti giri in macchina senza meta. Ed è per questo che pare singolare che ci si debba invece occupare di quelle sere durante le quali, per un’iniziativa lodevole e mite, le vie intorno a Corso Carducci si popolano di gente che si diverte.»
«Un evento come quello della Festa della Birra è stato un momento di aggregazione positivo,- sottolinea Tenuzzo – senza fatti deplorevoli come atti vandalici o violenze e che, anzi, ha visto il centro affollarsi di giovani e non, mossi dalla voglia di sano svago, spesso con l’accompagnamento di ottima musica. Pare strano, quindi, scoprire che simili manifestazioni siano additate come esempio di ciò che non deve essere fatto. Si prende a pretesto, quindi, una sera di festa per fare una critica sterile, con la malcelata voglia, forse, di rendere ancora più triste e deserto il centro di Grosseto, dopo il tramonto. E anche più strano, infine, è lo scoprire che l’unica soluzione a tutto questo possa essere soltanto un divieto della musica dopo la mezzanotte: scelta miope e pericolosa – conclude Tenuzzo – che finirebbe per esacerbare ancor di più gli animi di commercianti e cittadini.»