AMIATA – «Per raccogliere funghi bisogna rispettare la legge» il monito arriva dal presidente dell’Unione Amiata grossetana Jacopo Marini.
«Sebbene siamo contenti che siano tante le persone che scelgono di venire in montagna – dice il presidente – tuttavia chi va a cercar funghi deve tenere conto delle norme rigorose della Regione».
Il presidente dell’Unione dei comuni Amiata grossetana Jacopo Marini richiama i cercatori di funghi a rispettare le regole, il richiamo è d’obbligo dopo che la comparsa dei funghi in Amiata ha portato in montagna negli ultimi giorni decine e decine di cercatori di funghi, alcuni dei quali, purtroppo, in assoluto disprezzo delle regole, hanno raccolto ben oltre i tre chilogrammi di funghi consentiti, portando via anche i funghi piccolissimi, la cui raccolta non è permessa per legge.
Il presidente Marini avverte: «Il sottobosco è stato lasciato in stato disastroso. Ci fa piacere che l’Amiata attiri turisti che amano bosco e prodotti del sottobosco; siamo contenti che i funghi rappresentino una risorsa appetibile da tanti. Ma è obbligatorio conoscere e rispettare le regole dettate dalla Regione Toscana. Per far rispettare le norme sono in contatto col comando provinciale dei Carabinieri forestali che intensificheranno i controlli».
Lo stesso presidente del Consorzio Forestale dell’Amiata, Fiorenzo Caselli, richiamando le norme della legge regionale, ricorda: «Per raccogliere funghi occorre l’autorizzazione rilasciata dalla regione Toscana e non più dal comune. I residenti in Toscana devono versare 13 euro per un’autorizzazione per 6 mesi o 25 euro per un anno. I non residenti devono pagare 15 euro per un giorno e 40 euro per sette giorni consecutivi. Il limite di raccolta giornaliero è di tre Kg e sale a 10 Kg solo nel caso i residenti dei comuni montani raccolgano nel comune di residenza. Non devono essere usati strumenti che rovinino il micelio, lo strato superficiale del terreno e gli apparati radicali della vegetazione. E’ vietato l’uso dei sacchetti di plastica. Ricordo anche che è vietata la raccolta di esemplari la cui cappella sia inferiore a 4 centimetri per il genere Boletus Edulis (porcini) e 2 centimetri per il dormiente e il prugnolo».
«Lo stato in cui vengono lasciati i castagneti è vergognoso – conclude Caselli – Avverto anche di non distruggere i funghi che non si raccolgono perché giudicati non commestibili».