BAGNO DI GAVORRANO – Negozi chiusi e saracinesche abbassate in tutto il paese in segno di lutto, mentre un corteo numeroso in silenzio ha partecipato all’ultimo saluto di Furio Benelli.
Benelli, fondatore della scuola di judo Nippon Budo, arbitro nazionale, sindacalista e consigliere comunale della precedente amministrazione, è morto martedì sera all’ospedale di Grosseto a 55 anni.
Ad attendere il “maestro” sulla scalinata della chiesa San Giuseppe Lavoratore, dove si sono svolti i funerali questa mattina, tutti gli allievi del judo della Nippon Budo Gavorrano. “Rei” è stato il saluto dei judoka di tutte le età al passare della bara, il saluto di rispetto e gratitudine riservato al maestro di judo. Benelli era il judoka con i più alti gradi della provincia di Grosseto, nella sua lunga carriera sportiva aveva raggiunto il quinto dan.
Erano tanti i bambini e ragazzi questa mattina, amici e colleghi, centinaia di persone, tra cui le rappresentanze delle amministrazioni locali, per abbracciare la moglie Daniela e i figli Luigi e Davide.
Lunghi applausi hanno accompagnato la bara di Benelli che, per molte persone di tutta la provincia era un punto di riferimento. C’erano i suoi colleghi della Marina di Scarlino, con le magliette rosse e le bandiere del sindacato, per salutare la prima matricola del porto e il compagno di battaglie per la salvaguardia dei posti di lavoro. Proprio pochi mesi fa, a pasqua, insieme ai colleghi era riuscito a scongiurare il licenziamento di alcuni lavoratori dopo giorni di manifestazioni davanti ai cancelli del porto. Era stata la sua ultima battaglia vincente.
E’ stato il parroco don Giuseppe a celebrare la messa nella chiesta San Giuseppe Lavoratore. Accanto a lui, Andrea Biondi e Marcello Stella, i sindaci di Gavorrano e Scarlino, ma soprattutto amici stretti della famiglia Benelli.
«Ci mancherai Furio –sono state le parole di Don Giuseppe durante l’omelia-, ci mancherà quest’uomo giusto, maestro di arti marziali e maestro di vita. Furio –ha ricordato- si è sempre sacrificato per gli altri e oggi ci chiediamo come accettare questa perdita, questo mistero. Sarà una mancanza grande la sua, ma –ha concluso citando la poesia “Invictus” di Henley- la sua è un’anima invincibile».
«Se sono qui oggi con la fascia da sindaco –ha detto Andrea Biondi- è perché l’ha deciso Furio. Era il mio amico fraterno, il mio maestro ed è lui che mi ha accompagnato in ogni mio percorso con bontà e passione. Era un uomo eccezionale con tanta voglia di vivere, e eccezionale sarà il ricordo che lascia in ogni persona che ha avuto il piacere di conoscerlo e condividere un tratto della sua vita, soprattutto nelle sue passioni; la famiglia, il judo, il suo lavoro».
Il lutto, oltre alla famiglia, colpisce anche gli allievi della sua palestra, fondata nel 1997 insieme a Andrea Biondi. «La Nippon Budo Gavorrano –è scritto su un foglio all’ingresso della palestra-, non era altro che impersonificata dal Maestro Furio Benelli, socio fondatore e tecnico responsabile del settore judo. Il nostro dolore è il dolore di chi perde un padre, un amico, un maestro.
Tutta la Nippon Budo, tecnici, atleti, genitori, segreteria, manifesta la propria vicinanza alla famiglia Benelli, ai figli Davide e Luigi e naturalmente alla moglie Daniela Contessa, presidente della nostra società sportiva.
Il consiglio manifesta fin da adesso la ferma volontà di continuare l’attività educativa sportiva in ricordo del Maestro Furio Benelli, nostra colonna portante, e della sua inesauribile dedizione e passione per la diffusione dei valori cardini della disciplina del judo. Furio avrebbe voluto questo e noi lo faremo».