GROSSETO – “Mammeglio!” Non c’è espressione con cui un maremmano può più efficacemente esprimere il suo diniego rispetto ad un’affermazione del suo interlocutore. Difficile esprimere con altre parole la forza eterogenea di questo modo di dire tutto maremmano, che sta ad indicare un no sonoro e deciso, una negazione piena e totale, a tratti quasi beffardamente ironica di colui o colei che si ha davanti.
Mammeglio è molto di più di un “assolutamente no”; è come se con questa espressione (che si scrive tutta attaccata perché la sua forza sta proprio nell’insistere su quel gioco di “m”) si volesse, non solo negare un’affermazione altrui, ma quasi sbeffeggiarne il valore. Non di rado il “mammeglio” è accompagnato da una sottile risata, perché anche l’espressione del viso contribuisca a “smontare” l’interlocutore, a lasciarlo dire ben sapendo che le sue parole ci scivolano via come acqua. Al “mammeglio” c’è anche una variante.
E’ “meglio panaia!”, espressione anch’essa efficace e diretta, capace di fare sintesi di mille altre parole con cui respingere al mittente una convita asserzione. Insomma, se si vuol “distruggere” con ironia e con una sola parola quello che gli altri ci dicono, non serve allambiccarci il cervello con chissà quali ragionamenti; basta un “mammeglio” per spiazzare chi si ha davanti.
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